Great resignation e rivalutazione dei valori
I lockdown e lo Smart working hanno influenzato la vita di tutti, portando a ripensamenti dei modelli esistenziali (e di lavoro) e facendo crescere la voglia di indipendenza. Sempre più persone si stanno così avvicinando alla cosiddetta “Yolo economy” (Yolo è l’acronimo di “you only live once”, traduzione inglese di “si vive un volta sola”). In questo contesto, il fenomeno – sempre più diffuso – della Great resignation, o Grandi dimissioni, dopo gli Stati Uniti, sembra colpire anche l’Italia, seppur in forma più lieve.
Ma come muoversi all’interno di queste ondate di persone che abbandonano il proprio posto di lavoro? Le condizioni lavorative devono cambiare, così come gli spazi, le modalità di fruizione e di condivisione. Tutto deve essere interconnesso; infatti la parola che commentiamo oggi è “interconnessione”: ce la spiega Stefano Pivetta, Principal GTM Practice Intelligent Workplace & CX di NTT, partendo dai dati emersi dal Global workplace report 2021.
Laureata magistrale in Comunicazione, Informazione, editoria, classe di laurea in Informazione e sistemi editoriali, Federica Biffi ha seguito corsi di storytelling, scrittura, narrazione. È appassionata di cinema e si interessa a tematiche riguardanti la sostenibilità, l’uguaglianza, l’inclusion e la diversity, anche in ambito digital e social, contribuendo a contenuti in siti web.
Ha lavorato nell’ambito della comunicazione e collabora con la casa editrice ESTE come editor e redattrice.
NTT, Great resignation, Big quit, Grandi dimissioni, interconnessione