Human Connections Engineering, la scienza delle interazioni umane
In un momento storico particolare come quello della pandemia di Covid-19, è mutata l’interazione umana e il nostro approccio ai rapporti sociali. L’emergenza ha portato alla luce che viviamo in un mondo di estrema complessità, e che è necessario un nuovo modo di leggere la realtà che ne tenga conto. Ci dovremo abituare ad una nuova quotidianità, e gli studi sulle relazioni sociali possono essere d’aiuto in questo processo.
Da qualche tempo, nell’ambito della comunicazione e più in generale delle negoziazioni e trattative commerciali, si sta affacciando il metodo Human Connections Engineering (HCE), che spiega come rapportarsi con la realtà che ci circonda sfruttando cinque tipi di intelligenza: strategica, comportamentale, ambientale, linguistica ed emotiva. Secondo questo approccio, è limitante dire che le persone “comunicano”, perché in realtà “interagiscono”.
Paolo Borzacchiello è l’ideatore del metodo e in questo periodo di ripresa graduale della socialità, si può approfondire il tema leggendo il suo libro HCE. La scienza delle interazioni umane, scritto insieme con Luca Mazzilli. Il manuale rivela le scoperte e le tecniche innovative di questa nuova scienza umana, le variabili coinvolte in ogni interazione tra persone e le tecniche per influenzarle.
Il linguaggio del manuale è adatto a tutti e spiega in termini semplici come poter usare i vari tipi di intelligenza per poter migliorare la propria comunicazione con chiunque, dai propri figli ai colleghi e amici, imparando a relazionarsi al meglio con chi si ha davanti.
Il metodo HCE e le sue applicazioni nel business
In ambito business, HCE rappresenta lo strumento più completo per gestire con successo qualsiasi negoziazione e trattativa. Il testo insegna inoltre i segreti del profiling, l’approccio che viene usato anche nelle tecniche investigative per conoscere la persona che si ha davanti e quindi poter interagirvi al meglio.
La prima parte del libro è teorica: spiega le cosiddette bias e le euristiche (cioè quei pregiudizi con cui spesso fraintendiamo persone e situazioni) e come possiamo migliorare la nostra percezione; spiega cosa sono il decode, il profile e l’influence. Analizza poi i vari tipi di intelligenza. La seconda parte esamina casi reali e mostra alcune tecniche di immediato utilizzo. La terza parte, infine, è pratica: grazie a test ed esercitazioni, il lettore potrà toccare con mano le potenzialità di questo metodo.
Il messaggio che vuole comunicare il manuale è che se vogliamo interagire in modo efficace con noi stessi e con qualsiasi interlocutore, dobbiamo superare le vecchie regole della comunicazione e affidarci allo studio scientifico di variabili come ambiente, stati d’animo, cocktail ormonali, neurosemantica, look, paradigmi cognitivi e così via. Soprattutto, dobbiamo conoscere e studiare come queste variabili interagiscono le une con le altre.
Riuscendo a farlo, sarà possibile predire l’esito delle interazioni umane con una ragionevolissima certezza, salvo gli imprevisti imponderabili come gli agenti esterni. È possibile aspettarsi il risultato dell’interazione perché si conoscono le variabili che influenzano il cervello, il corpo, i pensieri.
Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino.
Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica.
Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, ha lavorato anche come addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.
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