I benefici del counseling aziendale

Negli ultimi mesi molte persone hanno tratto beneficio dal rapporto con psicologi o counselor.

Nel 2000, il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel) ha censito la figura del counselor tra le nuove professioni. Negli ultimi mesi, la pandemia da Coronavirus ha avuto un inevitabile impatto in termini di risvolti psicologici e sociali sui lavoratori e le loro famiglie. Soprattutto a livello aziendale, le organizzazioni hanno risposto a queste necessità di cura offrendo il supporto di figure di sostegno psicologico e counseling. Lo conferma anche l’Istituto per il servizio sociale nell’impresa (Issim), un’associazione senza fini di lucro che opera nel settore del welfare aziendale fornendo servizi di counseling sociale e psicologico attraverso una rete di welfare specialist: professionisti specializzati nell’aiuto alla persona in momenti di crisi e cambiamento personale, sociale e lavorativo.

Ma di che cosa si occupa il counselor in azienda? Le situazioni nelle quali un percorso di counseling aziendale può essere d’aiuto riguardano sia l’organizzazione nel suo complesso come una riorganizzazione interna, sia il singolo lavoratore che vive momenti di difficoltà in azienda o nella sfera personale. Nelle aziende americane, dove i servizi di counseling sono nati circa 60 anni fa, i manager entrano frequentemente in questi programmi, dove sono trasmesse tecniche per gestire le Risorse Umane a loro affidate. In Italia, come accennato, questo servizio si sta facendo strada.

Un supporto personalizzato e continuativo

Lo specialista Issim, per esempio, agisce come terza parte all’interno dell’organizzazione, offrendo sostegno socio-psicologico e indicazioni pratiche in base alle diverse richieste dei dipendenti, attraverso uno sportello d’ascolto e orientamento rivolto alle persone in stato di difficoltà, che prevede sia aspetti di cura o riequilibrio, sia di prevenzione. Erogata nel pieno rispetto della privacy e senza costrizioni da parte dell’organizzazione, questa attività si inserisce all’interno delle strutture aziendali, operando in sinergia con la Direzione del Personale.

In base alle necessità, l’attività in presenza prevede uno studio d’ambiente, una fase conoscitiva dell’azienda e sulla base dei risultati raccolti viene stilato un progetto specifico per la realtà organizzativa. Il servizio è disponibile anche da remoto: dopo un primo colloquio telefonico, è possibile continuare gli incontri anche tramite videochiamate.

A proposito di servizi telefonici, racconta Roberta Barge, Direttrice Issim: “Negli ultimi mesi sono aumentate le richieste da parte di nuove aziende, che ci hanno contattato in un momento di emergenza, e di quelle già associate”. A partire dall’inizio della pandemia in Italia è stato lanciato il servizio telefonico Wellness green line, un numero verde gestito da psicologi che forniscono supporto ai dipendenti delle aziende associate e ai loro familiari.

“Oltre alla vicinanza emotiva in momenti di paura, abbiamo fornito consigli pratici di gestione dei rapporti familiari e strategie di resilienza”, aggiunge Barge. Attraverso questo numero verde, molte persone hanno sperimentato il rapporto con psicologi o counselor per la prima volta, traendone beneficio. Le aziende coinvolte stanno quindi decidendo di mantenere stabilmente il servizio, non solo per i momenti di crisi.

Integrare il welfare aziendale con l’ascolto

Negli ultimi mesi, infatti, la consapevolezza dell’importanza del benessere del dipendente a tutto tondo è fortemente aumentata. “Anche le aziende che già utilizzavano piattaforme digitali di welfare ci hanno contattato per integrare l’offerta con soluzioni più personalizzate e finalizzate all’ascolto continuo”, riferisce Barge. Molti provider offrono il servizio di counseling aziendale, ma rimandando a società esterne, non garantendo che il dipendente sia seguito sempre dalla stessa persona.

“L’importante è che il concetto di benessere aziendale non venga accantonato dopo la fine dell’emergenza sanitaria”, avverte Barge. Per la Direttrice di Issim bisognerebbe invece implementare le attività di prevenzione dello stress e del supporto alle persone a tutte le loro vicende di vita, non solo lavorative, anche perché la cattiva gestione di questi aspetti ha ricadute negative sull’efficienza e sugli equilibri aziendali.

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Elisa Marasca

Elisa Marasca

Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino. Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica. Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, ha lavorato anche come addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.

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