Il benessere dei lavoratori in remoto dopo l’emergenza Covid
Tra i suoi tanti, per lo più tristi, record, il 2020 è sicuramente l’anno nel quale si è parlato di più del benessere dei lavoratori anche al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori. Detta così potrebbe sembrare una buona notizia. Tuttavia viene da chiedersi: i sondaggi e le cifre sugli effetti dello Smart working sui lavoratori che hanno spopolato sui giornali e i social media nel 2020 ci aiutano davvero a progettare il futuro del lavoro oltre l’emergenza?
Questa è la domanda dalla quale è partita la ricerca di Eukinetica | Star bene lavorando, i cui risultati sono ora raccolti nel nuovo foKus report di Eukinetica dal titolo Smart Working e benessere dei lavoratori dopo l’emergenza Covid. Analisi e approfondimenti per pianificare le nuove forme di lavoro (il foKus report 2021 di Eukinetica, puoi scaricarlo gratuitamente da qui).
Il luogo di lavoro ha un’influenza sul benessere
Il primo risultato riguarda proprio i dati messi in circolazione nel 2020: in sostanza, quello che emerge dalla ricerca è che vanno presi ‘con le molle’. Per esempio, si è parlato di “Smart working” spesso a sproposito, confondendo tipologie di lavoro ben diverse tra loro accomunate soltanto dal fatto di essere espletate in modalità remota. Inoltre, bisogna ricordare che i sondaggi sono stati fatti in un contesto emergenziale straordinario: la novità del poter lavorare da casa, l’angoscia del contagio, l’irrequietezza per i lunghi lockdown o la coabitazione forzata hanno senza dubbio condizionato le risposte dei partecipanti.
Infine, il benessere dei lavoratori in remoto può dipendere da una così grande quantità di fattori che suddividere i campioni statistici per età, genere e mansione (ove questo viene fatto) non basta per farci capire quali siano le variabili più significative in gioco che determinano il benessere (o il malessere) dei lavoratori.
Giusto per fare un esempio, ricerche condotte su dati raccolti nel 2015 hanno evidenziato come anche il tipo di luogo nel quale si lavora esercita un’influenza decisiva sul benessere dei lavoratori: chi lavora da casa in generale beneficia della maggiore autonomia data dal lavoro in remoto più di quanto non accada a chi lavora in più luoghi diversi (per esempio un po’ a casa, un po’ al bar, un po’ in spazi di coworking).
Questo e altri risultati della ricerca di Eukinetica | Star bene lavorando permettono di delineare alcuni punti importanti sui quali riflettere. Il primo è che se si vogliono dati affidabili sugli effetti del lavoro remoto sui lavoratori bisogna prenderli da ricerche fatte su dati raccolti prima della pandemia.
Il secondo è che la conoscenza che le aziende hanno dei propri lavoratori deve diventare più dettagliata, comprendendo aspetti finora considerati marginali: oltre alle preferenze sul luogo di lavoro di cui si è detto sopra, anche l’età e il numero dei figli possono condizionare in modo decisivo il benessere dei lavoratori remotizzati. Solo una conoscenza più capillare può permettere alle aziende di valutare le azioni specifiche da mettere in campo per prevenire o mitigare il rischio di stress da lavoro remoto.
Prevenire vuol dire formare: l’importanza della formazione sistemica
Ma – e questo è il terzo punto su cui riflettere – quali possono essere queste azioni di prevenzione e mitigazione? Qui emerge l’assoluta centralità della formazione del personale, ma con una distinzione cruciale da fare. Se, da un lato, pensiamo a formazioni mirate, ritagliate sulle specifiche mansioni dei singoli lavoratori – per esempio uso di programmi e ambienti virtuali, tecniche di comunicazione efficace, ecc. – dall’altro sarebbe sbagliato pensare che sia sufficiente riempire dei vuoti puramente ‘tecnici’ per far sì che i collaboratori siano più efficienti e sereni.
Non va dimenticato che, nello sviluppare la propria autonomia, i nuovi lavoratori sono maggiormente stimolati a investire a livello emotivo e umano nel proprio lavoro. Bisogna dunque rendersi conto che nello scenario contemporaneo è necessario investire non solo nelle competenze: è il momento di investire nelle persone. Pertanto, oltre alla formazione ‘mirata’, è fondamentale che vengano previsti percorsi di formazione ‘sistemica’, di sviluppo personale.
Sviluppare consapevolezza fisica ed emotiva, saper gestire lo stress e far fronte ai propri disturbi muscolo-scheletrici, saper gestire il proprio tempo e coltivare uno stile di vita lungimirante: questi sono solo alcuni dei principali temi sui quali oggi più che mai è opportuno investire poiché, se i lavoratori sono in tutto o in parte remotizzati, diventa cruciale che essi siano in grado di trarre il meglio dalla condizione di maggiore autonomia lavorativa che si ritrovano a vivere. L’offerta formativa di Eukinetica, sia online sia in presenza, mira proprio al raggiungimento di questo fondamentale obiettivo.
Persone più consapevoli ispirano più fiducia
C’è un ultimo aspetto che aiuta a capire perché sia importante distinguere la formazione sistemica da quella tecnica: se dal punto di vista dei lavoratori in remoto la parola chiave è autonomia, per il management la parola chiave è fiducia o, meglio, il dilemma fiducia-controllo. È qui che, in ultima analisi, risiede la possibilità che la remotizzazione del lavoro avvenga con successo, ovvero a beneficio di tutti, perché senza un rapporto di fiducia non può esistere nessun lavoro smart.
E allora chiediamoci: cosa serve perché si attivi la fiducia e non il controllo di un lavoratore remoto? Basta sapere che una persona è competente per avere fiducia? O non è forse altrettanto (o più) importante che percepiamo che una persona è consapevole di sé, dei propri limiti nonché delle proprie responsabilità in azienda e fuori da essa?
La si potrebbe chiamare “capacità di essere presenti a se stessi” ed è proprio quello che anima i percorsi formativi di Eukinetica | Star bene lavorando. Mai come ora è stato chiaro quanto un simile approccio alla formazione aziendale possa contribuire in modo decisivo al benessere organizzativo e allo sviluppo delle persone in azienda.
La mission di Eukinetica | Star bene lavorando è quella di collaborare con aziende che intendono generare e stimolare nuove risorse organizzative. Lo fa affiancando le figure che si occupano della gestione, sicurezza, formazione e sviluppo del personale, per supportarle nella promozione e mantenimento del benessere fisico, psicologico e sociale di tutte le persone che ne fanno parte, con un focus ben preciso: rendere più consapevoli i lavoratori sui temi della salute, del wellness e della sicurezza sul posto di lavoro, qualsiasi esso sia.
Le soluzioni offerte sono blended e tailor made, come la soluzione unica nel suo genere EukInAction, e riguardano progetti o percorsi formativi, sia in presenza che in FAD (sincrono/asincrono) anche conformi all’aggiornamento quinquennale D.lgs 81/08 con o senza formazione finanziata.
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