Il campus di Zeta Service per la formazione dei futuri payroll
Esperienza e competenze sono i principali driver del mercato del lavoro moderno. La crescente enfasi sulle capacità pratiche e professionali ha segnato la fine dell’era in cui il possesso di titoli accademici garantiva accesso alle opportunità lavorative. L’avvento della cosiddetta Skill economy, iniziato con la Grande recessione del 2008 e amplificato dalla pandemia da covid-19, ha messo in evidenza la necessità di competenze in continua evoluzione per affrontare le mutevoli esigenze del mercato.
Uno studio recente condotto dalla piattaforma di elearning Springboard ha rilevato che oltre un terzo dei dirigenti aziendali ha una visione della conservazione delle competenze tecniche che non supera i due anni, mentre il 78% prevede che le hard skill diventeranno obsolete entro cinque anni. Queste tendenze sono corroborate dall’ultimo report Future of jobs del World Economic Forum, il quale prevede significativi cambiamenti nelle competenze richieste ai lavoratori entro il 2028.
Attualmente, il 70% dei leader aziendali riconosce l’esistenza di un divario di competenze che impatta negativamente sulle performance aziendali, limitando l’innovazione e la crescita (il 40% ritiene che tale disparità si sia addirittura ampliata nell’ultimo anno). “La mancanza di competenze rappresenta un grande problema per aziende e persone, poiché, da un lato, le une hanno difficoltà nell’attrarre i talenti giusti e, dall’altro, le nuove generazioni trovano difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro, non avendo esperienze o competenze richieste dalle aziende. Per questo Zeta Service ha deciso di creare, già da alcuni anni, un campus gratuito dedicato alla formazione dei futuri e delle future payroll, scegliendo di professionalizzare le nuove generazioni attraverso la condivisione del nostro know how e coltivandone il talento”, ha commentato Ivan Moretti, Co-CEO di Zeta Service, azienda italiana specializzata nei servizi HR e payroll.
Investire nello sviluppo (professionale e personale) delle persone
Il recruiting rappresenta una sfida primaria per le organizzazioni a causa della carenza di competenze, mentre i giovani riconoscono l’importanza della formazione. Secondo il Workplace learning report di Linkedin, il 53% della Gen Z considera l’apprendimento cruciale per l’avanzamento di carriera (+16% rispetto alle generazioni precedenti). Inoltre, la Gen Z e i Millennial stanno ridefinendo il mondo del lavoro, puntando sulla soddisfazione professionale e rifiutando ruoli in contrasto con i propri valori. L’87% degli studenti universitari ritiene che i benefici della formazione siano essenziali nella valutazione delle opportunità lavorative.
In particolare, la Gen Z richiede un supporto di ‘Learning&Development’ mirato alle competenze specifiche del proprio ruolo, con il 52% che considera preziosi i corsi forniti dal datore di lavoro. La maggior parte dei dipendenti junior (77%) esprime il desiderio di apprendere nuove competenze, ma il 20% ritiene che la propria azienda non dedichi sufficienti risorse e tempo all’apprendimento.
“La formazione rappresenta un investimento a lungo termine che richiede tempo, risorse finanziarie e una strategia ben definita, garantendo alle aziende di adattarsi al rapido cambiamento del mercato del lavoro. Ma, soprattutto, è un aspetto cruciale per lo sviluppo personale e professionale delle persone e in questo caso per noi rappresenta una missione dal grande valore sociale”, ha dichiarato Moretti. Infatti, al termine del Campus nel 2023, il 73,3% delle persone che vi hanno partecipato sono state inserite in azienda.
Classe 1996, Martina Midolo è giornalista pubblicista e si occupa di social media. Scrive di cronaca locale e, con ESTE, ha potuto approfondire il mondo della cultura d’impresa: nel raccontare di business, welfare e tecnologie punta a far emergere l’aspetto umano e culturale del lavoro.
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