Il futuro del lavoro è sempre più freelance

La pandemia ha rafforzato il trend del lavoro autonomo.

I nuovi strumenti digitali stanno, già da qualche anno, rivoluzionando il mercato del lavoro. Social network, applicazioni e marketplace permettono a un numero sempre maggiore di persone di lavorare come autonomi. Allo stesso tempo, come ha evidenziato lo studio di BCG dal titolo I nuovi freelance, la ricerca dei talenti nella Gig economy, gli stessi strumenti servono anche alle aziende per cercare nuovi dipendenti. La pandemia ha rafforzato il trend del lavoro freelance, perché, da una parte crea opportunità lavorative in un momento complicato, e dall’altra permette alle organizzazioni di sfruttare il suo carattere flessibile e ottimizzare i costi.

In Russia il numero dei freelance sta crescendo, non solo tra le professioni più classiche legate al lavoro autonomo, ma anche tra i colletti bianchi, come sostiene Andrej Protopopov, CEO di Qiwi, azienda che fornisce servizi di pagamento. Secondo un sondaggio che ha svolto la compagnia, insieme con il sito Freelance.ru, nell’aprile 2020 più del 40% di chi ha partecipato alla ricerca ha intenzione di iniziare l’attività di freelance. L’esperto russo ha motivato questa tendenza spiegando che le persone stanno cercando nuove fonti di reddito, ma vogliono anche differenziare il business. Lato aziende, invece, è stato chiarito che il trend è legato al fatto che le imprese hanno sempre più processi o progetti per i quali i lavoratori autonomi sono la migliore soluzione.

Come ha spiegato un’altra esperta russa, la Direttrice per lo Sviluppo di Staff-Up Consulting Group, Elena Limonova, il lavoro freelance viene preso in considerazione da coloro che sono disponibili a lavorare a progetto oppure a fornire servizi a diverse organizzazioni nello stesso momento. Stiamo parlando sia di professioni creative e intellettuali – designer, esperti di marketing o programmatori – sia di colletti blu. Inoltre, i giovani talenti di oggi non sono più interessati alla stabilità del posto fisso, ma preferiscono un lavoro con orari flessibili e che offra la possibilità di spostarsi liberamente, ha spiegato Alla Dynko, Responsabile del progetto Freelancer Marketplace di Pwc Russia.

La pandemia ha aiutato molte aziende a superare i pregiudizi contro il lavoro freelance, dimostrando che può essere molto efficace. La possibilità di ingaggiare per brevi periodi specialisti altamente qualificati è stata citata come motivo principale della collaborazione con i freelance dal 66% dei partecipanti allo studio svolto nel primo semestre del 2020 dal sito Fl.ru insieme con TalentTech e con la Higher School of Economics russa.

Certo, lavorare con i freelance comporta anche dei rischi, ritiene Alexandra Glazkova, Vicepresidente HR dell’azienda di biotecnologie russa Biocad. Questo il suo consiglio: bisogna definire bene i punti di controllo, fissare un obiettivo preciso da raggiungere e mettere a punto il processo di comunicazione. Allora la collaborazione si svolgerà con successo.

Fonte: Vedomosti

flessibilità, freelance, Russia


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Anna Lesnevskaya

Giornalista professionista dal 2015, da sette anni collabora con varie testate sui temi legati alla Russia e all’Europa dell’Est. Dal 2013 scrive sulle tematiche ebraiche per i canali di comunicazione della Comunità ebraica di Milano. Nel 2016 ha avuto una parentesi giornalistica in Francia come stagista presso il settimanale La Vie del gruppo Le Monde e nel 2015 ha fatto parte del team dell’ufficio stampa del Media Centre di Expo Milano. Nel 2014 ha scritto anche per Lettera43.it. È stata allieva della Scuola di giornalismo Walter Tobagi dell’Università Statale di Milano (biennio 2012-14). Prima di trasferirsi in Italia, si è laureata in Lingua italiana e Letterature Europee presso l'Università Statale di Mosca M.V. Lomonosov nel 2011.

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