Il lavoro da casa lo paga l’azienda
Migliaia di dipendenti costretti a casa, sia durante sia dopo il lockdown, si sono ritrovati a dover adibire a ufficio una porzione della propria abitazione. Molti di loro hanno dovuto rivoluzionare gli spazi per attrezzare una postazione di lavoro funzionale, assumendone di fatto parte dei costi. Ma a chi spetta sostenere queste spese?
In Svizzera una sentenza del Tribunale federale ha dato ragione alla dipendente di una fiduciaria di Zurigo, che chiedeva di avere riconosciute e indennizzate le spese sostenute per lavorare da casa. La pronuncia, emessa il 23 aprile 2020, risale a un caso del 2019, ma è oggi più attuale che mai. Nel caso specifico, reso noto dalla SonntagsZeitung, l’impiegata reclamava il riconoscimento delle spese derivanti dall’avere adibito a ufficio una parte dell’appartamento, non potendo godere di una propria postazione nella sede della società. Dopo un primo rifiuto, la donna si è rivolta al Tribunale federale. La Corte ha accolto la richiesta, intimando all’azienda di riconoscere alla dipendente un indennizzo di 150 franchi mensili.
Secondo quanto sancito dall’autorità giudiziaria svizzera, dunque, gli oneri di produzione devono restare a carico del datore di lavoro e non possono essere trasferiti sul dipendente. “Se il lavoro da casa dovesse diventare qualcosa di strutturale dovrà essere sottoposto a tutti gli obblighi per i datori di lavoro”, ha detto alla testata elvetica La regione Giangiorgio Gargantini, segretario di Unia Ticino. Obblighi che si traducono “in quelli contrattuali, come i tempi di lavoro e il loro controllo, fino a questioni tecniche di spazio, come una sedia ergonomica, il computer e la messa a disposizione di tutti i mezzi tecnici necessari che si avrebbero in ufficio”.
Fonte: LaRegione.ch
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Giornalista professionista dal 2018, da 10 anni collabora con testate locali e nazionali, tra carta stampata, online e tivù. Ha scritto per il Giornale di Sicilia e la tivù locale Tgs, per Mediaset, CorCom – Corriere delle Comunicazioni e La Repubblica. Da marzo 2019 collabora con la casa editrice ESTE.
Negli anni si è occupata di cronaca, cultura, economia, digitale e innovazione. Nata a Palermo, è laureata in Giurisprudenza. Ha frequentato il Master in Giornalismo politico-economico e informazione multimediale alla Business School de Il Sole 24 Ore e la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli.
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