Il lavoro delle donne
È conosciuta come la “Festa della donna”. L’8 marzo, Giornata internazionale dei diritti della donna, per la verità, ha una storia significativa, fatta da battaglie e conquiste politiche, sociali, economiche da parte delle donne. I movimenti femminili, iniziati nei primi anni del Novecento, sono proseguiti durante tutto il secolo (si pensi al movimento delle suffragette, cioè quelle persone che lottavano proprio per l’emancipazione femminile e per il diritto di voto). Le rivendicazioni, tuttavia, non sono state sufficienti per arrivare alla piena parità tra i generi: il divario tra uomo e donna resta ancora attuale sia in relazione al gender pay gap sia per le opportunità di accesso al lavoro stesso, nonostante i tentativi fatti per raggiungere la parità di genere (per esempio la recente legge sulla parità di retribuzione tra uomo e donna).
Recenti ricerche evidenziano, per esempio, che le donne hanno maggiore difficoltà a trovare un’occupazione, tanto che le lavoratrici sono meno del 50%; eppure è il genere femminile a cercare maggiormente lavoro. Non basta neppure il livello formativo elevato: l’87% delle donne ha conseguito un diploma di maturità o una qualifica superiore (contro il 77% degli uomini); di queste, il 24% è in possesso di titoli di studio universitari (che vanno dalla laurea triennale al dottorato di ricerca), mentre gli uomini si fermano al 18%. In particolare le donne rappresentano oltre il 70% di chi cerca occupazione nei settori retail – proponendosi come commesse, cassiere, store manager – nella contabilità e nel mondo dei call center – cercando lavoro come centraliniste, team leader, operatrici inbound e outbound.
Per celebrare e valorizzare il lavoro femminile Parole di Management, in collaborazione con Persone&Conoscenze, ha promosso un contest fotografico – tra gli autori della rivista ESTE dedicata alla Direzione del Personale che hanno inviato una o più fotografie per l’iniziativa ‘Call for photo’ – sul tema ‘donne e lavoro’. Tra le tante proposte inviate, sono state scelte dall’editore ESTE (editore anche del nostro quotidiano) cinque fotografie, premiate con ingressi gratuiti agli eventi promossi dalla casa editrici o con buoni per l’acquisto di libri dall’ecommerce ESTE. Di seguito le fotografie premiate.
La foto immortala il reparto di assemblaggio all’interno del primo edificio originale – ancora esistente – dell’azienda più antica del gruppo Everel, la tedesca Dreefs situata nel Nord della Baviera. Agli inizi, l’attività di Dreefs era incentrata sulla realizzazione di interruttori per installazioni domestiche; ben presto furono sviluppati e aggiunti nel catalogo interruttori per la sempre più diffusa cottura elettrica fino ad arrivare ai giorni nostri.
Non temono l’asprezza del loro lavoro e non hanno paura di sporcarsi le mani. Pratiche, concrete, pragmatiche: le donne di CMS dimostrano che il mondo dell’officina meccanica non è più di esclusivo appannaggio maschile. La politica interna dell’azienda è da anni orientata alla parità di genere, specchio di una filosofia imprenditoriale che valorizza sempre di più il talento femminile. Perché le donne sono ambasciatrici del presente e del futuro, orgogliose portatrici di un pensiero diverso, nuovo, sorprendente. Sono energia viva. Combattono, non mollano, ci sono sempre. Perché la vita è donna.
Il lavoro agile costringe le donne a veri e propri equilibrismi. Tutti in famiglia si devono adattare e anche i bambini lo fanno con entusiasmo!
La foto ritrae uno dei molti momenti di confronto tra membri dei diversi team di Saep Informatica: i soggetti sono Paola Caspani (COO di Saep Informatica) e Mane Shahinyan (Project Manager). Un clima disteso permette non solo di lavorare meglio e con leggerezza, ma anche di ritagliare brevi spazi per sorridere e stare insieme. Saep Informatica è molto attenta alle questioni riguardanti l’ambiente di lavoro, specialmente quelli legati all’inclusività e alle tematiche di genere.
La foto è stata scattata nel giugno 2016 durante un viaggio nella Repubblica Popolare della Corea del Nord nella capitale Pyong Yang all’interno di un atelier di ricamo che funge da ‘vetrina’ per i (pochi) turisti occidentali. Un Paese contrastato che coltiva infinite eccellenze in ogni campo con l’unico scopo di celebrare le glorie di un regime mistificatore della realtà.
Con un team variegato di manager, composto da uomini e donne, Cahra – società internazionale di Management di Transizione – facilita da anni l’ingresso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro, trovando canali e soluzioni innovative che permettono di conciliare professione e famiglia: nella foto è ritratta Fabienne Angaud, Manager di Transizione di Cahra, durante un tipico incontro periodico dove è sviluppata l’intelligenza collettiva del team. Smart working, flessibilità d’orario e metodologie agili aiutano donne e uomini a bilanciare il tempo dedicato alla professione e quello dedicato alla famiglia, con effetti positivi sull’equilibrio di genere: è tutelato il diritto alla maternità e, in generale, la sostenibilità della vita aziendale. Oggi le aziende non possono prescindere dalla sostenibilità. Non solo ambientale, ma riferita alle persone: tutto questo richiede un vero e proprio cambiamento culturale. Un cambiamento culturale che nell’azienda da tempo vede la valorizzazione crescente del ruolo della donna, a ogni livello dell’organizzazione: il costante orientamento alla trasformazione non è indirizzato solo alle aziende supportate in fase di cambiamento, ma anche internamente, con un coinvolgimento trasversale delle risorse di Cahra.
La foto è parte del progetto PlacesthatMatter, un viaggio volto a raccontare le realtà manifatturiere della regione EMEA di Whirlpool Corporation attraverso gli sguardi e le storie di chi ogni giorno, con passione e dedizione, contribuisce alla crescita della propria comunità e dell’azienda. Il progetto racconta il legame tra il territorio e l’azienda in una dimensione in cui i luoghi da posti di lavoro, diventano espressione delle comunità locali e raccolgono e raccontano progetti di vita.
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