Il lavoro non è Smart working. E l’azienda è un luogo da abitare
L’ampio ricorso al lavoro a distanza generalizzato ha cancellato i confini aziendali e, in qualche caso, messo a rischio l’identità stessa dell’organizzazione. A causa della pandemia sono saltati molti dei riferimenti abituali per dipendenti e aziende, e le imprese sembrano ancora in affanno nel fornire strumenti interpretativi fuori dai soliti schemi.
Partendo dal libro di Pier Luigi Celli La vita non è uno Smart working (ESTE 2020), analizziamo il tema da una prospettiva organizzativa: non esistono facili soluzioni e il lavoro ‘smart’ non è la semplice dislocazione del lavoro al di fuori del perimetro aziendale. La flessibilità dell’organizzazione impone una flessibilità di pensiero. Per questo sperimentare frettolosamente nuovi modelli, senza costruire una narrazione che sostenga il cambiamento, in questo particolare momento storico può essere molto rischioso.
Gli ospiti della puntata
Pier Luigi Celli, Dirigente d’azienda, saggista e scrittore – Autore di “LA VITA NON È UNO SMART WORKING – Ma le aziende possono imparare a non perdere l’occasione” (Libri ESTE)
Andrea Del Chicca, Direttore Corporate e Risorse Umane, Organizzazione e Welfare di Trenord
Cristina Gobbato, HR Director e Human Relations di Continental Italia
Francesco Rotondi, Managing Partner di Lablaw studio legale Rotondi & Partners
Gianpiero Tufilli, HR Director di ZTE Italia Group