Il manifesto di 13 azioni concrete per la Manifattura italiana
L’Italia è la seconda manifattura d’Europa, ma il nostro Paese ha progressivamente perso importanza nei grandi settori strategici come l’Informatica, la Chimica e la Farmaceutica. E la mancata capacità produttiva, soprattutto in quest’ultimo ambito, ha incrementato la nostra vulnerabilità nel fronteggiare la pandemia. Di contro ci sono settori come l’Alimentare, che continuano a rappresentare un fiore all’occhiello, ancora saldamente nelle mani di famiglie di imprenditori. È da qui che serve ripartire, oltre che da quello spirito artigianale che da sempre contraddistingue il Made in Italy, perché le sfide che ci attendono richiedono competenze, saperi e visione.
Nasce per interpretare l’attuale situazione del Manufacturing in Italia il libro Per un manifesto della manifattura italiana (ESTE, 2021), curato dalla Direttrice Editoriale della casa editrice ESTE Chiara Lupi, che ha l’obiettivo di individuare la via della crescita per le nostre imprese, immaginandosi il futuro della Manifattura attraverso 13 contributi, scritti da vari esperti: Luigi Campagna, Gregorio De Felice, Roberto Masiero, Federico Pirro, Giovanni Costa, Nicola Costantino, Dario Fabbri, Emanuele Frontoni, Giancarlo Michellone, Luciano Pero, Ferruccio Resta, Enzo Rullani, Marco Taisch e Francesco Varanini.
“Dalle botteghe di secoli fa abbiamo saputo costruire un tessuto di imprese innovative e competitive e i nostri territori sono sempre stati fucina di eccellenze, che non riguardano solo Moda, Design e Agroalimentare, dove il Made in Italy rimane un’eccellenza indiscussa, ma anche settori estremamente sofisticati come l’Aerospazio o le Biotecnologie. Disponiamo di un background in grado di collocarci all’altezza delle sfide che ci attendono e che richiedono ora competenze, visione prospettica e nuovi modi di organizzare il lavoro e di costruire conoscenza”, scrive Lupi nell’introduzione che anticipa le 13 tesi proposte.
Come ricreare una nuova grande industria italiana
Il libro non vuole però essere solo un’analisi dello scenario attuale, bensì si propone di essere uno strumento per porre la basi della nuova Manifattura. Va in questa direzione l’ultima parte del volume che propone “Il Manifesto” in 13 tesi per il settore. Tra le azioni concrete proposte ci sono: occorrono più insegnanti, con maggiori competenze e più vicini al mondo del lavoro, anche per meglio sfruttare le potenzialità di tutti i nostri territori (la competitività del sistema è strettamente legata a una maggiore qualificazione dei lavoratori, che dipende dalla valorizzazione della professione docente); sviluppo dell’economia circolare, da cui dipende la sopravvivenza delle nostre imprese, da realizzare in cinque passaggi (uso di materie prime rinnovabili, riprogettazione dei prodotti, sviluppo di nuovi modi di produzione, recupero di risorse e riutilizzo e progettazione di modelli di business basati sui servizi); investimenti nel Mezzogiorno che rappresenta una grande risorsa; incrementare la capacità competitiva delle PMI rafforzandone la struttura patrimoniale, migliorando la managerialità e intensificando la loro presenza, anche sui mercati internazionali, attraverso strutture consortili o di rete.
Queste riflessioni sull’avvenire della manifattura si accompagnano a una più approfondita considerazione sulle sorti della nostra economia industriale, tema legato anche a FabbricaFuturo, il progetto di comunicazione multicanale della casa editrice ESTE nato nel 2012 e dedicato all’approfondimento dei temi più importanti nelle agende di manager e imprenditori delle medie aziende manifatturiere italiane. Quasi 10 anni dopo, FabbricaFuturo si è confermata come la più autorevole e solida piattaforma editoriale attraverso la quale è possibile ispirarsi, riflettere e agire per affrontare e superare la ancora più grave crisi in cui l’emergenza sanitaria ha gettato il sistema economico e sociale.
Il progetto, infatti, nel corso del tempo ha contribuito a dare risposte alle esigenze di approfondimento legate all’innovazione nel Manifatturiero: dalla sua nascita il progetto ha coinvolto un’ampia platea di imprenditori e manager – oltre 5.300 – nell’ambito degli incontri organizzati su tutto il territorio nazionale e oltre 4mila aziende. FabbricaFuturo continua a interrogarsi su quali azioni mettere in atto per mantenere una posizione di predominanza all’interno dei Paesi industrializzati e il libro Per un manifesto della manifattura italiana vuole provare a indicare qualche soluzione concreta per porre le basi della ripartenza.
Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino.
Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica.
Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, ha lavorato anche come addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.
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