Il Ministro Valditara ci vuole tutti operai (per fortuna)
La scelta della scuola superiore è, da sempre, un momento di responsabilità per gli studenti e il loro genitori. Al di là dei limitati casi di giovanile indipendenza decisionale, molto spesso tocca agli adulti guidare i figli verso un determinato indirizzo di studio alla fine della terza media. La ‘gerarchia’ si nel tempo tra licei, istituti tecnici e professionali – soprattutto nella percezione comune – stabilita ha finito per determinare nel tempo un’importante carenza di figure professionali. È proprio per questo che il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, in occasione dell’apertura delle iscrizioni dei giovani al percorso di studi superiore, è intervenuto con un’inedita lettera indirizzata in particolare ai genitori degli studenti.
L’allarme della mancanza di lavoratori è noto: per esempio, l’ultimo report della Ragioneria generale dello Stato ha segnalato che servono operai specializzati in settori come la Meccanica e l’Edilizia. E così il Governo ha deciso di intervenire direttamente sulla questione. Nella lettera, il Ministro ha posto l’accento, in misure differenti, sui due criteri fondamentali che dovrebbero motivare la corretta scelta della scuola secondaria di secondo grado: la predisposizione e il talento dei giovani; le prospettive occupazionali.
Dopo l’introduzione sull’importanza della valorizzazione delle passioni personali, Valditara ha proposto ben nove pagine di dati e tabelle che fotografano la situazione del mondo del lavoro. “Senza alcuna pretesa di esaustività, mi permetto di allegare alcune statistiche relative alle prospettive occupazionali dei diplomati, ovvero al rapporto tra percorsi formativi e occupabilità, e alle principali tendenze del mercato del lavoro”, ha scritto il Ministro, provando a inserirsi nel complesso processo tra genitori e figli per la scelta del percorso professionale.
La dispersione delle conoscenze nel passaggio tra liceo e lavoro
D’altra parte, le evidenze del report del Sistema informativo Excelsior pubblicato dal Ministro (si tratta del portale di Unioncamere e Anpal dedicato all’occupazione e alla formazione) sono chiare e la prima perentoria statistica che salta all’occhio è quella relativa ai contratti siglati nel 2022: dei quasi 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro, il 55% riguarda persone con un diploma di istituto tecnico, il 40,5% con una qualifica o diploma professionale e appena il 4,5% di ha studiato al liceo. Basta confrontare i numeri degli iscritti alla scuola secondaria del 2022 per capire che la questione è rilevante: nell’anno appena trascorso hanno scelto di frequentare un liceo il 56,6% degli studenti, contro il 30,7% che ha scelto un istituto tecnico e il 12,7% che ha preferito una scuola professionale.
Dal report allegato dal Ministro è emerso che le posizioni professionali più richieste sono: tecnici energetici e dell’edilizia, geometri, architetti, ingegneri, contabili, sviluppatori di software, analisti di dati, montatori e operai specializzati. Contestualmente, il Sistema informativo Excelsior ha anche segnalato gli ambiti professionali per i quali le aziende hanno fatto più fatica ad assumere, evidenziando però una particolarità: se da una parte è confermato il ben noto gap tra domanda e offerta per i lavori tecnici (41,4%) e per gli operai specializzati (51,6%), dall’altra parte non si capisce perché le imprese non riescano a trovare personale per le professioni intellettuali e scientifiche (37,7%) e per gli specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali (57,2%), soprattutto alla luce delle scelte della scuola secondaria da parte degli studenti.
Si potrebbe ipotizzare, a questo punto, che la questione riguardi anche le scelte dei percorsi di studi universitari per chi esce dal liceo: appena poco più del 50% dei diplomati sceglie materie scientifiche (ai primi posti nella classifica di queste discipline dei corsi ci sono Ingegneria industriale e dell’informazione, Biologia, Chimica, Fisica, Matematica). A questo punto l’invito al Ministro è di inviare una lettera anche ai diplomati per consentire loro di scegliere con maggiore consapevolezza il percorso accademico.
Laureato in Comunicazione e Società presso l’Università degli Studi di Milano, Alessandro Gastaldi ha iniziato il suo percorso all’interno della stampa quasi per caso, già durante gli anni in facoltà. Dopo una prima esperienza nel mondo della cronaca locale, è entrato in ESTE dove si occupa di impresa, tecnologia e Risorse Umane, applicando una lettura sociologica ai temi e tentando, invano, di evitare quella politica. Dedica il suo tempo libero allo sport, alla musica e alla montagna.
skill gap, competenze tecniche, istruzione secondaria