Il post Covid e il diritto di lavorare da casa
La diffusione della pandemia da coronavirus ha costretto milioni di persone in tutto il mondo a lavorare da casa, in conseguenza delle misure adottate dai Governi per frenare il contagio. E c’è chi pensa che l’home working debba diventare un vero e proprio diritto del lavoratore, anche una volta superata l’emergenza.
È la proposta avanzata dal Ministro del Lavoro e degli Affari Sociali tedesco Hubertus Heil, che ha anticipato al quotidiano Bild am Sonntag l’intenzione di presentare in autunno un disegno di legge sul tema. Si stima che al momento siano 8 milioni le persone che lavorano da casa nei 16 länder tedeschi, circa il 25% della forza lavoro, un numero cresciuto del 12% rispetto ai livelli precedenti alla pandemia.
Secondo il ministro, tutti i lavoratori dovrebbero esser posti nelle condizioni di poter chiedere di lavorare da casa in futuro, convertendosi completamente all’home office oppure optando per questa soluzione uno o due giorni alla settimana. Heil ritiene che sia necessario fissare delle regole per evitare che il lavoro finisca per “divorare la vita privata”. La nuova legge si focalizzerebbe sull’intento di aumentare la possibilità di lavorare a distanza, senza imporre alle imprese l’adozione di questa modalità di lavoro.
La proposta trova il sostegno di diverse forze politiche. Il Vice Cancelliere ed esponente del SPD Olaf Scholz nelle scorse settimane ha definito l’estensione del lavoro da casa “una vera conquista”, suggerendo al Paese di non ritornare ai vecchi schemi. Anche Katrin Göring-Eckardt, leader del gruppo parlamentare dei Verdi, ha accolto con favore la proposta e ha invocato il diritto alla banda larga veloce per mettere le persone in condizione di lavorare in maniera efficace anche da casa.
Meno entusiasti sono, invece, i sindacati: Steffen Kampeter, a capo della Confederazione delle associazioni dei lavoratori tedeschi, considera la proposta del ministro Heil non al passo con i tempi. Secondo Kampeter, quel che serve oggi è una moratoria sulle misure restrittive per far ripartire l’economia che non può esser trainata soltanto da chi lavora da casa.
Fonte: Deutsche Welle
Articolo a cura di
Giornalista professionista dal 2018, da 10 anni collabora con testate locali e nazionali, tra carta stampata, online e tivù. Ha scritto per il Giornale di Sicilia e la tivù locale Tgs, per Mediaset, CorCom – Corriere delle Comunicazioni e La Repubblica. Da marzo 2019 collabora con la casa editrice ESTE.
Negli anni si è occupata di cronaca, cultura, economia, digitale e innovazione. Nata a Palermo, è laureata in Giurisprudenza. Ha frequentato il Master in Giornalismo politico-economico e informazione multimediale alla Business School de Il Sole 24 Ore e la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli.
Germania, lavoro da casa, diritti lavoratore, Hubertus Heil