Il senso del leader nel nuovo futuro del lavoro
Il modo in cui lavoriamo è profondamente cambiato con la pandemia e, grazie alla tecnologia, il lavoro da casa è diventato la nuova normalità. Questa situazione ha spesso agito come catalizzatore del cambiamento per molte aziende, dando un nuovo volto al futuro del lavoro.
Nel contesto dello studio chiamato Work 2035: come le persone e la tecnologia daranno vita a nuovi modi di lavorare, Citrix ha intervistato circa 300 leader d’azienda in Europa e negli Usa, per capire il modo in cui stanno affrontando la crisi, come pensano che cambi il loro modo di lavorare e quali conseguenze gli eventi in corso stanno avendo sulla loro visione del futuro del lavoro, delle persone e della tecnologia.
Da questa indagine emerge, in generale, che il clima di incertezza globale ha facilitato e velocizzato l’adozione di modelli di lavoro flessibili, grazie ai quali è possibile che in futuro le aziende preferiranno attingere a ‘serbatoi’ di lavoratori temporanei piuttosto che contare su una forza lavoro permanente.
Quasi due terzi dei leader d’azienda intervistati (65%) crede, infatti, che l’intera economia cambierà profondamente a causa della pandemia e che sarà dominante un modello di lavoro ‘piattaforma’ capace di creare valore facilitando gli scambi tra un numero di piccole aziende e lavoratori freelance, grazie alla tecnologia digitale. Oltre la metà (54%) è convinto anche di poter adottare un modello che preveda meno dipendenti e più contractor, mentre il 58% dei leader d’azienda pensano di ridurre lo spazio dei loro uffici.
Riguardo all’evoluzione del rapporto tra persone e tecnologia, la ricerca prospetta scenari in cui i lavoratori potrebbero essere ‘aumentati’ – per esempio attraverso l’impianto di chip sottopelle che aiutino la produttività – o addirittura sostituiti dalla tecnologia, ma i leader d’azienda propendono decisamente per la prima ipotesi.
A questo proposito, la quasi totalità (93%) afferma che la crisi generata dalla pandemia di Covid-19 ha permesso di rivalutare l’importanza del fattore umano nella gestione della loro azienda e il 71% sostiene che i lavoratori siano decisamente più importanti della tecnologia, che però rimane un elemento fondamentale per migliorare la produttività.
Adattarsi ai cambiamenti grazie alla tecnologia
I leader d’azienda non credono che il momento in cui la tecnologia o l’Intelligenza Artificiale saranno più rilevanti del personale per il successo di un’azienda sia così vicino: prima della pandemia il 93% degli intervistati pensava che il punto di non ritorno sarebbe stato il 2030, ma attualmente questa percentuale è scesa significativamente al 55%.
L’attuale crisi ha comunque provato che è possibile, con la giusta tecnologia e i giusti strumenti, adattarsi al cambiamento in maniera estremamente veloce. E se i lavoratori hanno un ruolo fondamentale affinché ciò avvenga con successo, dovranno comunque adattarsi a modelli di lavoro più distribuiti e abilitati dalla tecnologia.
La pandemia è stata un’esperienza difficile per tutti e le sue conseguenze sono destinate a perdurare. La situazione ci ha mostrato l’importanza di saper rispondere all’incertezza e, guardando al futuro, i leader devono essere pronti non solo a un ambiente tecnologico e di business in continua evoluzione e cambiamento, ma anche a coltivare una forza lavoro che abbia le necessarie capacità di adattamento.
L’esperienza di lavoro da questo punto di vista è fondamentale e dovrebbe facilitare le persone nell’utilizzare tecnologie intelligenti, risolvere problemi in modo creativo e prendere decisioni più velocemente. Se i leader riusciranno a fare leva sulla relazione tra uomo e tecnologia come una forza positiva per il cambiamento, il meglio per quel che riguarda il mondo del lavoro deve ancora venire.
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