L’impatto zero non esiste
“Sostenibilità” è una parola che si sente spesso, ma non sempre si comprende la reale entità del significato. Capire il funzionamento degli ecosistemi e trovare il punto di equilibrio tra noi e l’ambiente, ora e in futuro, senza rinunciare al benessere materiale che la nostra specie ha imparato a creare non è semplice. Il raggiungimento del Net-Zero, per esempio, ossia l’azzeramento delle emissioni, è l’obiettivo più sfidante a cui le aziende devono tendere nel prossimo futuro. È uno degli spunti emersi in occasione della Cop27, la Conferenza delle Nazioni unite sul clima che si è svolta a novembre 2022 in Egitto, insieme con l’obiettivo di mantenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi dai livelli preindustriali.
La sostenibilità è quindi la chiave per un futuro migliore. Lo spiega Ada Rosa Balzan – Docente e Coordinatrice Scientifica a contratto in varie università e business school italiane, e Founder di ARB, startup diventata nel 2021 Società benefit per azioni, per la misurazione della sostenibilità – nel libro dal titolo L’impatto zero non esiste. Una bussola indispensabile per orientarsi nel mondo della misurazione ESG della sostenibilità (ESTE, 2022).
Non solo ambiente
Balzan innanzitutto ricorda che, quando si parla di sostenibilità, i suoi tre pilastri sono i criteri environment, social, governance (ESG). Le parole chiave della prima parte del libro, che corrispondono ad altrettanti capitoli, sono quindi un’indicazione per iniziare a entrare in questo mondo: capire, costruire, concretizzare, comunicare. Spostando il focus sulle aziende, infatti, l’autrice cita Roberto Orsi, Direttore dell’Osservatorio Socialis, che per radicare e far riconoscere i comportamenti responsabili nelle organizzazioni consiglia di formare e informare il personale sui criteri ESG; essere coerenti (per il management); far prendere in carico collettivamente a tutta l’azienda la responsabilità del raggiungimento degli obiettivi sociali; avviare una interazione positiva e permanente con gli stakeholder; introdurre criteri e strumenti specifici per la comunicazione della Corporate social responsibility (CSR), sia verso l’esterno sia verso l’interno; programmare e misurare gli investimenti socialmente responsabili.
“È un tema da conoscere, ormai imprescindibile per la gestione delle organizzazioni, sia pubbliche sia private. È un ottimo affare anche economicamente. Per tutti. È appurato che le aziende hanno più valore economico se ben posizionate anche sui criteri ESG”, conferma nella prefazione al libro Sebastiano Zanolli, manager esperto di gestione del cambiamento, autore e consulente. La seconda parte del libro è infatti dedicata alla finanza sostenibile e al Sustainability impact Road, un gestionale della sostenibilità per le aziende, dalle micro alle multinazionali, creato da un team guidato dall’autrice e che viene ponderato non solo alle dimensioni, ma anche al settore specifico di appartenenza.
Il libro si conclude con una serie di case history raccolte dalla giornalista, autrice e vicecaporedattrice di Donna Moderna Myriam Defilippi: dalla Provincia Autonoma di Trento a Carrera Jeans, da Cantine Europa a Ferragamo. “Uno degli obiettivi del libro è trasmettere il concetto che il tema ambientale è importantissimo, ma è solo uno degli aspetti della sostenibilità, non il principale”, scrive Balzan.
Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino.
Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica.
Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, ha lavorato anche come addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.
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