In presenza, ma non troppo
Mentre le persone esprimono le loro preferenze su dove, quando e come lavorare, i manager sono impegnati a creare il nuovo ambiente di lavoro nell’economia post pandemia. I dibattiti cui stiamo assistendo tra lavoro a distanza e in ufficio posizionano erroneamente queste decisioni come una scelta tra l’una o l’altra opzione. Nonostante l’allentamento delle restrizioni, quello che ci si immagina è che il lavoro da remoto non scompaia, ma resti in modalità sempre più flessibile e ibrida, cioè alternando momenti in presenza nella sede aziendale a quelli a distanza.
Lo conferma un recente studio del portale di ricerca di lavoro Indeed in collaborazione con l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) che, analizzando le offerte di lavoro in 20 Paesi (inclusa l’Italia), ha rilevato come in media la quota di annunci di posizioni da remoto è più che triplicata, passando dal 2,5% di gennaio 2020 al picco del 7,9% di aprile 2021. In Italia la survey ha evidenziato che lo stesso tipo di offerta ha raggiunto il picco nel periodo indicato (10%) e poi si è assestata al 7% alla fine di gennaio 2022, confermando una crescita più che triplicata rispetto al meno del 2% di due anni fa.
Le ricerche che contengono riferimenti alla possibilità di svolgere il lavoro a distanza rappresentano ora l’1,5% del totale, con un aumento del 700% dall’inizio della pandemia. La società di analisi Gartner ha comunicato che il 64% dei lavoratori statunitensi prenderebbe in considerazione una nuova posizione o un nuovo lavoro solo se il ruolo consentisse di avere orari e sedi flessibili. Gli intervistati nel nostro sondaggio sono d’accordo sul fatto che il luogo di lavoro non consista in una scrivania d’appoggio, ma in uno spazio da considerare proprio e personale: lo sostiene il 79% del campione. L’81% ritiene, inoltre, che il cambiamento più imponente degli ultimi anni sia che il lavoro si svolge sempre di più di fronte a un computer, tramite piattaforme, cioè in un ‘non luogo’ digitale.
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Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino.
Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica.
Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, ha lavorato anche come addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.
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