Giorgetti

Incentivi alle nascite: Italia, tu vuò fa… l’Ungheria

Tra le file dei partiti del Governo c’è qualcuno che progetta un’Italia come ‘paradiso fiscale’ per… i genitori. Secondo il quotidiano Il Foglio, infatti, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti è al lavoro su un importante piano demografico. L’intento sarebbe quello di tracciare una nuova linea, basata su sensibili incentivi e sgravi fiscali per i genitori di almeno due figli e, addirittura, si vocifera di esenzione a vita dalle tasse per le donne che ne hanno quattro. Ciò che è certo, è che il Governo è intenzionato a intervenire con forza sulla tematica, da sempre al centro del suo programma e sempre più presente sui media.

Il cosiddetto ‘inverno demografico’ è oramai realtà e, secondo i dati dell’Istituto nazionale di ricerca (Istat), nel 2022 il numero delle nascite è stato tra il più basso di sempre, meno di 400mila nuovi nati. Questa tendenza preoccupa le istituzioni, che temono pesanti ricadute sul già alto debito pubblico: una popolazione in calo numerico e sempre più anziana, infatti, garantisce meno lavoro e una minore creazione di valore e, al contempo, pesa maggiormente sulle casse dello Stato dal punto di vista assistenziale e previdenziale. Anche le imprese, dal canto loro, stanno già osservando gli effetti di questa condizione, sperimentando la mancanza di personale e la fatica nel reperire risorse. Giorgetti stesso ha spiegato che il protrarsi di questa situazione potrebbe minare “la tenuta del nostro sistema economico e sociale”. Ma, d’altro canto, forzare la mano con importanti sgravi fiscali potrebbe a sua volta avere effetti negativi sulla salute finanziaria dello Stato.

Il Governo dovrebbe allora guardare ad altri modelli che, negli ultimi anni, hanno dato prova di essere efficaci cure alla crisi demografica. Sembra, però, che quello più gettonato sia il modello dell’Ungheria: tuttavia, dati alla mano, potrebbe non essere il più ideale. Le politiche demografiche di Budapest, infatti, dal 2018 al 2020 hanno sì determinato un lieve aumento del numero medio di figli per donna (da 1,55 a 1,59), eppure non c’è stato l’aumento del tasso di crescita di popolazione e anzi si è riscontrato un calo dello 0,2 nel 2020 e dello 0,4 nel 2021, ciò a causa di un numero maggiore di decessi rispetto a quello delle nascite (dati Eurostat).

Lo spopolamento, d’altra parte, è un fenomeno che riguarda tutta l’Europa: negli ultimi 80 anni, il Vecchio Continente ha visto il numero dei propri cittadini diminuire. Eppure, c’è chi è riuscito a invertire la tendenza. È il caso della Francia che ha il numero medio di figli per donna più alto (1,83) di tutta l’Unione europea. La crisi è appurata e comporta grossi rischi e c’è la necessità di intervenire immediatamente, l’importante è scegliere attentamente i modelli più efficaci.

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Alessandro Gastaldi

Alessandro Gastaldi

Laureato in Comunicazione e Società presso l'Università degli Studi di Milano, Alessandro Gastaldi ha iniziato il suo percorso all'interno della stampa quasi per caso, già durante gli anni in facoltà. Dopo una prima esperienza nel mondo della cronaca locale, è entrato in ESTE dove si occupa di impresa, tecnologia e Risorse Umane, applicando una lettura sociologica ai temi e tentando, invano, di evitare quella politica. Dedica il suo tempo libero allo sport, alla musica e alla montagna.

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