Innovare grazie a Italo Calvino
Le Lezioni americane di Italo Calvino hanno ispirato scrittori e politici, scienziati, musicisti, filosofi e attori. La forza delle argomentazioni dello scrittore e le sue proposte per il nuovo millennio costituiscono ancora una chiave di lettura del fenomeno dell’innovazione. Per questo Andrea Prencipe, Rettore dell’Università Luiss e Professore di Organizzazione e Innovazione, e Massimo Sideri, già Direttore del Corriere Innovazione e docente di Storia socio-economica dell’innovazione all’Università Luiss, hanno scritto il libro L’innovatore rampante. L’ultima lezione di Italo Calvino (Luiss University Press, 2022).
Per i due autori innovare è soprattutto un atteggiamento mentale che ritroviamo nelle Lezioni americane, quando è illustrato lo scrittore che sperimenta nuove strade, metodi, stili e percorsi. Secondo Calvino, le idee per il nuovo millennio possono esprimersi appieno solo se considerate insieme con i loro opposti e, come ci spiegano Prencipe e Sideri, nulla più dell’innovazione appare inscindibile dalla sua continua lotta interiore tra distruzione e creazione, trasformazione e rinascita, sintesi e analisi, notum e novum.
Gli opposti generano idee geniali
Secondo Prencipe, come spiegato durante una recente presentazione del libro, l’innovazione è contraddizione, è tensione tra leggerezza e pesantezza o gravità, tra esattezza e inesattezza, tra rapidità e lentezza: “Ecco, tutte queste dimensioni contrarie o opposte si ritrovano quando si fa innovazione, non soltanto quando la si studia, ma soprattutto quando la si fa. Per questo nel libro riportiamo una serie di casi di storia dell’innovazione per far riflettere sia chi fa la fa, sia chi dovrebbe crearne le condizioni”.
L’idea di dialogo tra opposti è presente in tutte le Lezioni di Calvino: per lo scrittore si tratta di una contrapposizione fruttuosa, che permette di superare le divisioni tra i diversi saperi. “Innovazione è cambiamento di natura tecnologica, organizzativa, metodologica, che genera valore economico, finanziario, e sociale. Nulla più dell’innovazione è una tensione tra opposti, che sembra irrisolvibile, ma che – ossimoricamente – diventa il lievito del futuro”, ha aggiunto Sideri, secondo cui bisogna allontanarsi dall’idea che le culture siano dei ‘silos’ a tenuta stagna, perché oggi abbiamo bisogno di tanti elementi per poter interpretare la realtà e non venirne schiacciati.
“Consiglio di leggere (o rileggere) ogni Lezione di Calvino facendola seguire dall’interpretazione che si trova in questo volume. Il risultato è un arricchimento contestuale che riesce a farci capire quanto il nostro capitale semantico sia sterminato, ma soprattutto denso, per cui tra ogni coppia di elementi delle nostre produzioni di significato c’è sempre un terzo elemento compreso tra i due”, ha scritto nella prefazione al libro il filosofo Luciano Floridi.
Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino.
Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica.
Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, ha lavorato anche come addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.
Andrea Prencipe, Massimo Sideri, L’innovatore rampante