Intelligenza Artificiale, che ansia…
L’Intelligenza Artificiale (AI) è causa di ansia tra i lavoratori. Il fenomeno è al centro dell’attenzione da parte del portale Scientific american che, di recente, ha lanciato un vero e proprio alert denominato AI anxiety, mentre un approfondimento elaborato dalla piattaforma Business insider evidenzia che, negli Usa, un lavoratore su tre al momento è terrorizzato dall’idea che l’AI diventi parte integrante della quotidianità lavorativa. Le ragioni sono molteplici: dalla paura di essere sostituiti al timore che i superiori possano sfruttare l’AI senza rispettare le normative vigenti, fino alla preoccupazione per la mancanza di formazione adeguata per utilizzarla correttamente.
Secondo le ricerche condotte da Espresso Communication, però, il trend non è limitato agli Usa, ma coinvolge anche l’Europa. Conferme in tal senso provengono da un recente studio condotto da The independent: nel solo Regno Unito, il 32% dei lavoratori è afflitto dall’AI anxiety. In Germania, secondo quanto riportato da Yahoo Finance, l’AI rappresenta un incubo soprattutto per la Generazione Z. In Italia, invece, l’Osservatorio del Politecnico di Milano indica che il 77% dei lavoratori è preoccupato dalla diffusione dell’AI.
“Considerando la velocità con cui l’AI si sta diffondendo in tutto il mondo e in tutte le principali industrie operative, è assolutamente normale che ci sia della preoccupazione o addirittura dell’ansia tra i cittadini e i professionisti di tutto il mondo. Non è normale, però, lasciare tutto così come sta senza provare a cambiare le cose”, hanno commentato Giacinto Fiore e Pasquale Viscanti, Fondatori di Intelligenza Artificiale spiegata semplice e organizzatori dell’AI week, kermesse in programma dall’8 al 12 aprile 2024 con due giornate (9-10 aprile) in presenza presso il Palacongressi di Rimini, che nasce con l’obiettivo di fare cultura sull’AI e di avvicinare le aziende alle sue incredibili potenzialità, soprattutto in ambito lavorativo.
“In primis, è importante conoscere l’AI, quindi promuovere delle sessioni di training o dei corsi di formazione in azienda per fare cultura risulta di assoluta rilevanza. Ma non solo, una delle figure lavorative più richieste nel corso dell’anno corrente sarà quella dell’AI Expert che consigliamo d’inserire all’interno di ogni workforce di valore e approccio futuristico. Il messaggio principale che dev’essere diffuso consiste nel fatto che la tecnologia non è e non sarà mai un sostituto dell’essere umano in quanto tale, bensì un supporter capace di perfezionare e velocizzare l’operatività quotidiana”, hanno aggiunto. La sfida principale è quindi quella di diffondere il messaggio che l’AI non sostituirà le persone, ma le affiancherà per migliorarne l’efficienza.
Classe 1996, Martina Midolo è giornalista pubblicista e si occupa di social media. Scrive di cronaca locale e, con ESTE, ha potuto approfondire il mondo della cultura d’impresa: nel raccontare di business, welfare e tecnologie punta a far emergere l’aspetto umano e culturale del lavoro.
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