Italia-Cina, prove di partnership sulla manifattura avanzata
Negli ultimi anni, le relazioni tra Italia e Cina hanno visto consolidarsi partnership e opportunità crescenti. Il percorso, frutto di un lavoro di cooperazione scientifica e tecnologica avviato nel 1998, ha portato nel 2019 alla firma del memorandum d’intesa sulla Nuova Via della Seta. Tra gli obiettivi, il documento mira a favorire la cooperazione scientifica e tecnologica tra startup italiane e cinesi.
Con lo stesso scopo Ci-Lam (China-Italy joint laboratory on advanced manufacturing), piattaforma bilaterale istituita nel 2017 per promuovere e migliorare i risultati di ricerche e sviluppo nel campo della produzione avanzata e intelligente, riunisce le risorse delle imprese e degli istituti di ricerca italiani e cinesi per aiutare il settore manifatturiero in entrambi i Paesi (PMI e startup in particolare) ad adottare i nuovi paradigmi e tecnologie industriali.
A inizio giugno 2020 è stata presentata la seconda edizione dell’Academy Ci-Lam, completamente digitalizzata e trasformata. La versione 2020 del corso, organizzato insieme con la Tsinghua University di Pechino, l’Università degli Studi di Bergamo, l’Università degli Studi di Napoli Federico II, China science and technology automation alliance (Csaa) e Campania NewSteel, a causa dei limiti di viaggio e di distanza imposti dall’emergenza sanitaria globale, è stata virtualizzata e ampliata sia in termini di numeri sia di categorie di beneficiari.
Scambio di conoscenze su produzione avanzata e innovazione
In questa nuova versione del programma formativo, in particolare, sono state organizzate due serie di webinar e attività di match-making aventi finalità complementari. Per professionisti, manager e ricercatori sono stati previsti webinar sull’innovazione, mentre la Summer School è rivolta a studenti, laureati e dottorandi. L’obiettivo è fornire lo stato dell’arte e le direzioni di ricerca future sulle tecnologie avanzate pertinenti e promuovere un efficace scambio di ecosistemi di innovazione tra Cina e Italia sulla produzione avanzata.
“Attenzione e reciprocità sono il sale della cooperazione tra l’Italia e la Cina, una relazione che ha dato i migliori frutti proprio sul terreno della scienza, dell’innovazione e degli scambi tecnologici”, ha evidenziato il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, presente alla cerimonia inaugurale. “Il Ci-Lam è una grande opportunità per le nostre università e i nostri giovani ingegneri, ma anche per le imprese e i centri di ricerca, per favorire un sempre maggiore confronto tra spin off accademici, startup e PMI innovative dei due Paesi”, ha aggiunto. Incontrarsi, conoscere i rispettivi Paesi, lavorare insieme creando laboratori congiunti e internazionalizzarsi: è così che, secondo Manfredi, si creano le premesse per l’applicazione delle convergenze sul terreno operativo.
L’internazionalizzazione passa per lo sviluppo della ricerca
Dello stesso avviso Arturo De Vivo, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, che ha ribadito quanto, in un momento difficile di crisi, sia necessario promuovere le azioni della ricerca e dell’innovazione tecnologica in una prospettiva di cooperazione nazionale e internazionale, che dia forza al ruolo strategico dell’università impegnata sui temi della manifattura avanzata e del trasferimento tecnologico, anche in collaborazione con il mondo delle aziende.
“La CI-Lam Academy è una grande opportunità non solo per la nostra Università, ma per tutto il sistema dell’innovazione del nostro territorio”, ha confermato Remo Morzenti Pellegrini, Rettore dell’Università degli studi di Bergamo. “Si tratta per l’Università di un grande passo verso l’internazionalizzazione e il raggiungimento di una maggiore qualità della ricerca universitaria”.
Con la Ci-Lam Academy, quindi, per il Rettore trova compimento il triplice ruolo che una moderna università si pone come missione privilegiata verso la società: l’orientamento, la formazione e l’avviamento al mondo professionale di giovani talenti; lo sviluppo della ricerca scientifica fondamentale e applicata; il trasferimento e la condivisione del sapere con gli altri attori del tessuto economico e sociale nel quale opera. “E in un momento storico come questo in cui purtroppo esistono territori, come quello bergamasco, fortemente provati e lacerati dagli effetti dell’epidemia, una iniziativa come quella del CI-Lam ridà fiato, speranza e ottimismo per un futuro di crescita e rinascita del nostro Paese”.
Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino.
Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica.
Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, ha lavorato anche come addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.
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