La previdenza complementare al servizio dello sviluppo

Previdenza complementare, questa sconosciuta. Anche se quello italiano è un popolo tradizionalmente di risparmiatori, la tendenza è di non correre rischi, e di guardare non troppo a lungo termine. Si investe poco o nulla in fondi pensione, nonostante la ricchezza finanziaria privata, concentrata in fondi, assicurazioni e investimenti, sia ingente. Le stime – illustrate da Ugo Loeser, CEO di Arca Fondi SGR – variano dai 3 ai 6 sei trilioni di euro, a seconda di come si calcolino.

L’occasione per fare il punto sul tema è stato l’incontro dal titolo “Costruire il futuro: strategie e opportunità della previdenza complementare”, che si è svolto a Roma il 5 novembre 2024. Strumenti come la previdenza complementare andrebbero concepiti come risorsa fondamentale per lo sviluppo economico del Paese e come mezzi per assicurarsi redditi sufficienti nella fase non attiva della vita dei lavoratori, specie nel momento attuale, con un sistema pensionistico che potrebbe non reggere il peso del calo demografico.

Il rischio di erosione del patrimonio italiano

L’Italia – e questo è forse poco noto – dispone di un tesoro, quello della ricchezza finanziaria, che rappresenta un vantaggio competitivo, come spiegato da Loeser. Che però, se non adeguatamente sfruttato, finirà per erodersi. A mettere in guardia è il confronto impietoso con l’Olanda: “Qui le famiglie investono in azioni, avendo un mercato sviluppato dei fondi pensione, gli italiani in Btp, finanziando il debito pubblico”, ha continuato il CEO di Arca Fondi SGR. Si sta quindi mancando un’opportunità: “Perché, per esempio, gli enti previdenziali sono presenti per appena lo 0,11% nella proprietà della aziende quotate, a fronte di un 45% di stranieri”.

I fondi pensione, investitori di lungo termine, sarebbero invece in grado di finanziare progetti di crescita e iniziative infrastrutturali strategiche. Al contrario i capitali italiani sono assenti in tutte le partite strategiche del Paese, ha avvertito Loeser. Un esempio eclatante è Tim, che ha ceduto la sua rete di infrastrutture NetCo a luglio 2024 per 22 miliardi di euro: “Le controparti sono state Kkr, fondo statunitense, e Macquarie, fondo australiano, entrambi finanziati dal sistema di previdenza privata dei rispettivi Paesi”. Succederà così che un eventuale aumento delle tariffe telefoniche servirà a migliorare il tenore di vita dei pensionati californiani, è la teoria di Loeser.

Il coinvolgimento delle nuove generazioni

Secondo le previsioni, entro il 2050 il numero dei pensionati supererà quello degli occupati con un rapporto di tre a uno, come ha evidenziato Patrizia Fontana, Presidente di Talents in Motion, progetto per aiutare le aziende a essere più attrattive nel mercato del lavoro, sviluppando strategie di attraction e retention. Insieme con Arca Fondi SGR, ha lanciato l’iniziativa Previverso, primo welfare action lab, laboratorio di idee per proposte concrete legate alla previdenza, cercando di coinvolgere le nuove generazioni.

Il primo nodo della previdenza integrativa è che è appunto scarsamente conosciuta. Lo dimostra un’indagine da loro condotta su 1.482 giovani: di questi solo il 19% ha detto di sapere che cosa sia la previdenza complementare e a quali vantaggi possa condurre. Dal questionario è emerso poi come i ragazzi ambiscano a una maggiore informazione. In particolare, quello che vorrebbero dalle aziende sul tema è attività di formazione e un referente o un canale di assistenza a cui rivolgersi per gestire i propri risparmi.

Dai Previ-Tank di Previverso, tavoli di lavoro organizzati negli ultimi mesi che hanno riunito aziende, lavoratori, sindacati, accademici e esperti di previdenza, sono uscite alcune proposte. Uno è stato il tavolo dal titolo “Consapevolmente informato” a cura di Elena Panzera, Presidente Aidp Lombardia e HR Director di SAS. Qui si è pensato all’introduzione di corsi obbligatori di educazione previdenziale e finanziaria, integrati nei programmi scolastici e universitari e a valorizzare, in ambito ESG, l’adesione alla previdenza complementare.

Il Previ-Tank sui temi attraction & retention di Andrea Morocutti, HR Director di Synnex e Piercarla Delpiano, Direttore HR di Formez Pa, ha illustrato l’idea di superare i limiti alla contribuzione diretta dei familiari, rompendo le barriere normative che lo impediscono. E ancora, aumentare il total reward per i dipendenti, ovvero creare un plafond unico da utilizzare in maniera flessibile tra le diverse forme di previdenza. Infine il tavolo sul gender gap ha proposto di consentire ai risparmiatori di aggiungere una causale per la richiesta di anticipi legati alla genitorialità.

La politica nel frattempo ha in mente altro, come ha confermato all’evento Walter Rizzetto, Presidente dell’XI Commissione parlamentare Lavoro Pubblico e Privato. Ed è una modalità di rafforzamento della previdenza complementare inserendo la clausola del silenzio-assenso. Significherà, qualora andasse in porto, che si potrà destinare il Trattamento di fine rapporto (Tfr) su base volontaria ai fondi pensione. Ci sarà con tutta probabilità un emendamento alla prossima legge di Bilancio e, se sarà approvato, sarà fattibile già con la Manovra 2025.

previdenza, calo demografico, pensioni


Ilaria Mariotti

Ilaria Mariotti

Giornalista professionista, classe 1981, di Roma. Fin da piccola ha avuto il pallino del giornalismo. Raccontare i fatti che accadevano, quale mestiere poteva essere più bello di così? Laureata in Giurisprudenza alla Sapienza nel 2006 con un Erasmus a Madrid. Nel 2009 ha conseguito il master in Editoria, giornalismo e management culturale, di nuovo alla Sapienza. Nel mentre gli stage (Associated Press, Agi e Adnkronos) e i primi articoli per i giornali, quasi sempre online. All’inizio si è occupata di cultura e spettacoli, con il tempo è passata a temi economici, soprattutto legati al mondo del lavoro. Che è il settore di cui si occupa principalmente anche oggi.

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