La ripresa parte dalla Manifattura
I segnali che ci lancia il Manifatturiero sono positivi. La produzione industriale cresce: l’aumento è stato dello 0,7% a febbraio 2021 dopo il rimbalzo dell’1,3% del mese precedente. I dati positivi, però, come ha sottolineato il Centro Studi di Confindustria, si devono confrontare con la terza ondata pandemica. L’indice PMI, che misura la fiducia dei direttori acquisti, ha raggiunto nell’area Euro quota 57,9 punti (56,9 punti in Italia). A tenere alti i valori nel nostro Paese contribuisce il solido legame con l’industria tedesca, dove l’indice ha raggiunto quota 60 punti. Le nostre economie sono strettamente correlate e i dati lo confermano. E a confermarlo è stato di recente anche Jörg Buck, Consigliere Delegato della Camera di Commercio Italo-Germanica, ospite di una puntata del podcast Il domatore di aquiloni.
La ripresa del Manifatturiero riflette l’economia dei territori: la Meccanica in Lombardia, l’Impiantistica nel Nord Ovest, la Famaceutica in Emilia-Romagna e Lazio. Sono note le trattative per verificare la possibilità di produrre dosi di vaccino negli impianti produttivi delle aziende italiane: la nostra filiera farmaceutica è prima in Europa e il nostro Paese ha infrastrutture e competenze per diventare un polo produttivo strategico per fronteggiare la pandemia.
La nostra industria tiene e, se pure nel decennio 2008-18 si è registrato un calo di imprese di 82mila unità, le aziende che ce l’hanno fatta si sono mostrate solide e in grado di reggere l’ondata pandemica. La contrazione dei volumi produttivi nel nostro Paese c’è stata, ma il nostro Paese regge bene il confronto con le maggiori economia dell’area euro. In particolare, le imprese familiari si sono rilevale le più resilienti, nonostante siano state quelle più colpite dalla crisi, come ha spiegato Alfredo De Massis, Professore di Imprenditorialità e Family Business alla Libera Università di Bolzano, oltre che membro del Comitato Scientifico della rivista ESTE Sistemi&Impresa. La capacità di reazione del nostro sistema industriale è un segnale positivo e possiamo attenderci uno scenario nel quale le imprese saranno in grado di far fronte a una accelerazione della domanda spinta anche dagli investimenti che si genereranno a valle dell’utilizzo dei fondi del programma Next Generation EU.
In merito alle risorse in arrivo dall’Unione europea abbiamo linee di indirizzo molto chiare: oltre la metà dei fondi verranno destinati alla transizione ecologica e alla digitalizzazione. Parliamo di circa 115 miliardi di risorse. Digitalizzazione e Green economy sono, dunque, due assi portanti su cui deve poggiare il nostro sviluppo futuro. Marco Taisch, Professore Ordinario di Advanced & Sustainable Manufacturing al Politecnico di Milano, nonché Presidente del Competence Center MADE e membro del Comitato Scientifico della rivista ESTE Sistemi&Impresa, ha spiegato che l’adozione dell’economia circolare è fortemente supportata dall’utilizzo di dati e dalle soluzioni digitali, come per esempio piattaforme digitali, smart device, algoritmi di Intelligenza Artificiale, Internet of Things e Blockchain. Il percorso è delicato e non può prescindere da un aggiornamento delle competenze. Su quest’ultimo tema si concentra l’attenzione della puntata del 5 marzo 2021 di PdM Talk, il talk show del nostro quotidiano, in onda ogni venerdì alle ore 12 in diretta streaming (in replica ogni martedì alle ore 23 sulle frequenze televisive di Telenova).
competenze, digitale, manifattura, ripresa, transizione ecologica