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L’approccio agile di Giuneco tra fiducia e condivisione

Mentre alcune aziende stanno sperimentando nuove forme di lavoro ibrido, c’è chi ha le idee chiare e ha deciso, ben prima dell’avvento della pandemia, di abbracciare in modo strutturale una metodologia di lavoro agile: è il caso di Giuneco, technology house con sede a Firenze e fondata nel 2006. “Sono un appassionato di metodologie agili, le ho iniziate a studiare dal 2010 e le ho implementate nell’azienda che ho fondato”, esordisce Marco Castellani, CEO di Giuneco. “Con l’approccio di sperimentare, misurare ed evolvere, nel corso degli anni ho messo a punto il metodo organizzativo più efficace per la nostra realtà, arrivando a implementare, nel 2018, quello che attualmente è adottato in azienda”.

La sfida di Giuneco era costruire un’identità di squadra, inserire nuovi talenti all’interno del team, farli crescere e gestire il turnover mettendo a punto un’organizzazione che riuscisse a ‘sopravvivere’ ai cambiamenti. Il focus era anche sui clienti, con la volontà di riuscire a supportarli con flessibilità ed efficienza. Da qui la decisione di abbracciare una modalità organizzativa smart favorendo, allo stesso tempo, la crescita individuale e assicurando la condivisione delle informazioni di progetto tra colleghi e clienti.

La modalità di lavoro agile adottata si basa su fiducia, trasparenza e massima condivisione, come dimostra la ‘giornata tipo’ dei 35 dipendenti di Giuneco, che si svolge secondo fasi ben strutturate e incontri cadenzati, in modo da mantenere sempre il team allineato. Le persone possono scegliere da dove lavorare, se da remoto o dall’ufficio. Ogni mattina, prima di iniziare, tutti i team si riuniscono – in videocall o in presenza – per lo stand-up meeting quotidiano per la condivisione di obiettivi, la decisione delle priorità e la gestione di eventuali problemi. Ci sono altri momenti importanti di allineamento, che si svolgono regolarmente: un planning settimanale in cui si programmano le attività dei 15 giorni seguenti (è lo “sprint”), e una riunione di refinement, a metà sprint, utile a identificare le informazioni mancanti per lo sprint successivo.

A cadenza quindicinale si effettua poi una riunione per identificare i momenti di crescita per il team, nell’ottica del miglioramento continuo. A tutto questo si affiancano demo e incontri periodici con i clienti, che permettono di rispondere velocemente alle richieste, riorganizzando l’ordine delle priorità e assicurandosi, step by step, che il risultato sia quello atteso.

Giuneco_Team

Con la metodologia agile, priorità alle persone

Il vantaggio di un progetto sviluppato in modalità agile, rispetto ai metodi tradizionali, sta nel rapporto di fiducia e di confronto continuo che si crea con i collaboratori. “Per quanto riguarda i team di sviluppo abbiamo impostato una politica della trasparenza e questo ha reso tutte le persone più coinvolte e attente agli obiettivi, favorendo la crescita di nuovi talenti e la compenetrazione delle conoscenze individuali”, spiega Castellani.

Nel rispetto del ‘manifesto agile’, secondo cui bisogna dare priorità alle persone prima che i processi, l’approccio dell’azienda fiorentina è quello di raggiungere gli obiettivi mettendo i lavoratori nella condizione di esprimersi e di crescere professionalmente. “Il mondo, soprattutto nel nostro settore, va molto veloce e rispondere ai cambiamenti in modo strutturato e organico è una sfida importante: le pratiche agili aiutano a creare quella struttura che permette di essere flessibili. Per fare sì che questo approccio sia veramente efficace l’intera organizzazione ha deciso di abbracciare questa metodologia, comprese le funzioni Sales e Amministrazione”, sottolinea il CEO di Giuneco. Ecco perché tutta l’azienda, indipendentemente da ruoli o età anagrafica, oggi opera con questa modalità.

A circa quattro anni dall’introduzione della modalità organizzativa agile, il bilancio per Castellani è positivo: l’azienda riesce a reagire al cambiamento ed essere flessibile, mantenendo i dipendenti ingaggiati e riuscendo a offrire al cliente un feedback continuo sullo sviluppo del proprio prodotto.

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Cecilia Cantadore

Giornalista professionista, Cecilia Cantadore ama raccontare storie di persone e imprese. Dopo la laurea magistrale in Culture e Linguaggi per la Comunicazione all’Università degli Studi di Milano è entrata nel mondo dell’editoria B2B e della stampa tecnica e professionale lavorando per riviste specializzate. Scrive di cultura aziendale, tecnologia, business e innovazione, declinando questi macro temi per le diverse testate cartacee e online con cui collabora come freelance. Dedica il suo tempo libero alla musica, ai viaggi e alle camminate in montagna.

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