Lavoro flessibile, Feralpi sperimenta nuovi modelli
Chi pensava che la Manifattura, con i suoi processi e i suoi turni, non avesse possibilità di ammodernarsi e di rendersi flessibile si sta sempre più ricredendo. Sono sempre più le realtà produttive che, nonostante gli oggettivi limiti organizzativi (la produzione non si può effettuare a distanza) stanno sperimentando nuovi modelli, contribuendo ad accrescere la duttilità di un settore storicamente rigido. Il caso più recente è quello dell’acciaieria Feralpi Siderurgica di Lonato del Garda che, come segnalato da Il Sole 24 Ore, ha siglato con le Rsu di Fim e Uilm il rinnovo del contratto integrativo 2024-2027, che prevede una sperimentazione di flessibilità organizzativa per i 536 dipendenti del sito. Si tratta di un’innovazione nel settore siderurgico, dove il lavoro a ciclo continuo e su turni implica una forte rigidità organizzativa.
L’accordo introduce 40 ore di permesso retribuito per la conciliazione vita-lavoro, 24 ore di flessibilità organizzativa e la possibilità di uscire prima il venerdì per 16 volte all’anno, con modalità differenziate tra impiegati e operai. In questo modo, l’azienda intende rispondere ai nuovi bisogni di flessibilità della società, alle aspettative delle generazioni più giovani e alle esigenze produttive.
L’intesa prevede anche un aumento del premio di risultato fino a 26mila euro, con un incremento del +18% rispetto all’accordo precedente, e l’introduzione di un premio di partecipazione fino a 950 euro annui per dipendente. Inoltre, viene confermato il sistema di welfare, lo smart working, lo sportello di ascolto e il sistema della professionalità Feralpi, che ha permesso di dare riconoscimenti di merito a oltre il 70% del personale nei due ultimi periodi contrattuali, secondo un sistema basato sul raggiungimento degli obiettivi.