Lavoro: meglio il bonus oggi che la riforma domani?
Dal 1 maggio 2023 sono in vigore le nuove norme sul lavoro, decise dal Consiglio dei Ministri, che si è riunito proprio nella giornata dedicata alla celebrazione dei lavoratori. In sintesi, il Governo, attraverso il decreto Lavoro, ha deciso di tagliare le tasse sul lavoro per i dipendenti e di introdurre sgravi fiscali per le aziende che assumono. Ma, ancora una volta, si tratta di soluzioni limitate nel tempo: per esempio il taglio del cuneo fiscale sui lavoratori dipendenti è valido fino a dicembre 2023.
Proprio queste scelte temporanee sono ciò che l’Unione europea ci critica maggiormente: il nostro Paese avrebbe bisogno con urgenza di riforme strutturali, ma sembra che nessuno sia interessato a impostare politiche di lungo periodo, preferendo la ‘logica dei bonus’ a tempo che, spesso, da soluzione si trasforma in ulteriore problema (ne è un esempio il bonus 110%).
Tuttavia, si ignora che i fondi stanziati da Bruxelles impongono di impostare delle riforme vere, pena la mancata transazione di liquidità. Che cosa ne pensano esperti, imprenditori e manager del decreto Lavoro? È un primo passo verso la riforma del lavoro oppure è l’ennesima soluzione temporanea che lascerà ai posteri l’onere di risolvere le cose?
Ospiti della puntata:
Ciro Cafiero, Presidente Regionale di Aidp Lazio
Luca Failla, Avvocato e Managing Partner di Failla&Partners
Emmanuele Massagli, Presidente di Aiwa
Debora Santin, HRO Manager di Diamant
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