Le prospettive per l’Italia e l’Europa con il Pnrr
Quali sono le opportunità e le prospettive che, in seguito al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), si aprono per Italia e l’Europa? Sono numerosi i dibattiti sul tema: se n’è parlato nella puntata del 14 maggio 2021 di PdM Talk, il talk show del nostro quotidiano. E la questione è stata al centro del dibattito anche della rassegna Bergamo Next Level organizzata dall’Università degli Studi di Bergamo e Pro Universitate Bergomensi (14 e 15 maggio 2021).
Tra gli ospiti anche il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli che ne ha parlato durante l’incontro Green Deal e Green Recovery. Un modello di sviluppo sostenibile per Bergamo, introdotto da Silvana Signori dell’Università degli studi di Bergamo: la tavola rotonda è stata moderata da Chiara Lupi, Direttrice Editoriale della casa editrice ESTE (editore anche del nostro quotidiano).
Con Patuanelli si sono confrontati Riccardo Ribera D’Alcalà, Direttore Generale presso La Direzione Generale delle Politiche Interne del Parlamento Europeo, Antonello Pezzini, Rappresentante di Confindustria Italia al Comitato Economico e Sociale Europeo (Cese) e Alberto Brugnoli dell’Università degli studi di Bergamo.
Il Ministro, in particolare, si è concentrato sui fondi (6,8 sui 248 miliardi di euro totali per far ripartire l’Italia) messi a disposizione del Pnrr per il settore agroalimentare. Secondo Patuanelli, con il piano, il Paese deve essere in grado di realizzare quel cambio di paradigma per l’intero settore agroalimentare: “Gli imprenditori agricoli e tutti gli operatori della filiera vanno sostenuti nel percorso di innovazione dei processi di produzione, nella formazione per poter utilizzare al meglio i nuovi strumenti tecnologici e digitali, nella meccanizzazione, nel percorso verso la sostenibilità ambientale ed anche economica”.
Il Pnrr, però, concentra gran parte dei fondi per la digitalizzazione e l’innovazione (quasi 50 miliardi di euro), per la transizione ecologica (68,6), per il miglioramento delle infrastrutture (31,4) e per l’istruzione e la ricerca (31,9). L’appuntamento di Bergamo è quindi l’occasione per capire come le risorse possano diventare rampa di lancio per un futuro fecondo a livello italiano ed europeo.
Il 15 maggio 2021 spazio all’approfondimento su altri temi di fondamentale importanza per il futuro del Paese. Con la moderazione di Stefano Arduini (Direttore di Vita), Elisabetta Bani e Marco Lazzari (Università degli studi di Bergamo) si svolge la tavola rotonda dal titolo Qualcosa sta cambiando, qualcuno cambierà. Le sfide post emergenza tra lavoro, scuola e terzo settore nella quale, con l’aiuto di altri esperti, si analizza come la pandemia e l’emergenza sanitaria abbiano influenzato il mondo della scuola, quello del lavoro e il Terzo settore, analizzando le buone pratiche di quest’ultimo e individuando le emergenze sociali, educative ed economiche alle quali trovare risposta.
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