L’evoluzione della Rete per gestire la nuova normalità online

Durante la fase 1 dell’emergenza sanitaria, che ha costretto tutti a stare in casa, si è verificato un cambiamento di scenario radicale, che ha messo in evidenza il valore fondamentale delle infrastrutture e dei servizi tecnologici che connettono persone, oggetti, dati, processi.

In Italia, le reti sono state molto ‘stressate’ durante il lockdown e i livelli di traffico sono aumentati in modo esponenziale sia su rete fissa sia su quella mobile. L’utilizzo delle applicazioni di collaboration a supporto dello Smart working e dell’elearning, in particolare, è cresciuto moltissimo.

L’incremento ha riguardato anche i servizi di video in streaming e l’online gaming, ma le aziende di telecomunicazioni italiane sono riuscite a ‘reggere l’urto’, come hanno spiegato esponenti delle maggiori telco italiane nel corso della tavola rotonda organizzata da Cisco dal titolo Costruiamo oggi l’internet del futuro, insieme.

Andrea Lasagna, CTO di Fastweb, coadiuvato da Marco Arioli, Head of Engineering di Fastweb, Michele Gamberini, Chief Technology & Information Officer di Tim, Marco Zangani, Head of Mobile Access Engineering di Vodafone Italia, e Benoit Hanssen, Chief Technology Officer di WindTre, hanno confermato che un flusso di traffico senza precedenti si è riversato sulle reti, che hanno sostenuto questo impatto grazie all’impegno congiunto degli operatori di telecomunicazione e dei fornitori di tecnologia.

Il nostro Paese ha visto un incremento di traffico dati, a partire dalla prima settimana di lockdown, tra i più elevati in Europa: +33% in una sola settimana. Una crescita di questo tipo è pari alla crescita che prima dell’emergenza Covid-19 gli analisti stimavano potesse avvenire nel 2021. A questa crescita enorme dell’uso delle reti, però, ne è corrisposta anche una in termini di minacce informatiche.

Dal proprio osservatorio, Cisco ha potuto rilevare altri dati quali il notevole aumento nell’utilizzo della piattaforma di collaborazione Cisco Webex, da parte di clienti esistenti e nuovi, utilizzata come piattaforma per la video collaboration a livello business, ma non soltanto.

Investimenti in nuove tecnologie per eliminare il digital divide

Ora che siamo entrati nella cosiddetta fase 2, l’attenzione si sposta sul futuro delle Reti per capire come sia possibile garantire stabilmente a tutti connessioni e servizi online con alti standard di qualità, lavorando per eliminare le disparità ancora esistenti di accesso alla Rete e il digital divide culturale.

Quello che è successo, infatti, non è un fenomeno passeggero, perché la ‘nuova normalità’ è destinata a cambiare le nostre vite e le reti devono evolvere di conseguenza in modo sicuro, sfruttando il potenziale del software, dei servizi e dell’automazione che sono in grado di supportare l’attività umana in modo decisivo.

Tecnologie come edge computing e 5G rappresentano un elemento di svolta da questo punto di vista. In particolare, il 5G può essere anche un abilitatore per le aziende, ma le PMI italiane, che spesso hanno sede in zone remote del Paese, hanno bisogno di un migliore accesso alla banda larga.

Le telco prevedono un importante aumento degli investimenti nei prossimi mesi e anni in questa direzione per garantire una copertura capillare della Rete sul territorio italiano e agevolare le PMI nella gestione della nuova normalità.

Come ha spiegato Paolo Campoli, Leader del segmento Service Provider di Cisco Emear, questa nuova normalità significa fornire agli operatori in accordo con i loro CTO Reti sempre più sicure, automatizzate, per assicurare business continuity, velocità nel riconfigurarsi e nel dare servizi, reti che realizzino davvero la convergenza dei servizi 5G e Fiber to the home (FTTH), che continueranno a crescere per sostenere la digitalizzazione del Paese a costi sempre più competitivi. Una sfida che, sottolinea Campoli, l’industria è in grado di raccogliere e che rimette la Rete al centro.

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Gabriele Perrone

Gabriele Perrone, giornalista professionista con oltre 10 anni di esperienza, è redattore della casa editrice ESTE. Nel corso della sua carriera ha lavorato per importanti gruppi editoriali, dove ha maturato competenze sia in ambito redazionale sia nelle pubbliche relazioni. Negli anni si è occupato di economia, politica internazionale, innovazione tecnologica, management e cultura d'impresa su riviste cartacee e giornali online. Ha presentato eventi e ha moderato tavole rotonde con protagonisti manager di aziende di fronte a professionisti di vari settori in location di alto livello. Tra le sue esperienze lavorative precedenti, ci sono quelle al quotidiano online Lettera43.it e in LC Publishing Group, oltre a numerose collaborazioni con testate italiane e straniere, da Pambianco all'Independent. Laureato in Lettere moderne presso l'Università degli Studi di Milano, ha conseguito un postgraduate diploma alla London School of Journalism.

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