L’HR e la formazione per l’organizzazione corale

In un’epoca digitale, è necessario che la formazione si concentri sull’organizzazione nel suo insieme, per formare un ‘coro di voci’. La voce di ognuno compone, infatti, la voce collettiva; si lavora congiuntamente, condividendo lo stesso ritmo. Il tema è stato al centro della nuova tappa del convegno – promosso dalla casa editrice ESTE, editore anche del quotidiano Parole di ManagementFormare e Formarsi il cui titolo era proprio “Un coro di voci”: la formazione riguarda competenze digitali e lavoro da remoto, ma non prescinde dalle soft skill; l’elemento chiave diventa la creazione delle condizioni affinché le persone possano essere autonome ed esercitare la propria libertà di scelta.

Numerosi gli spunti emersi durante i confronti tra i manager HR e i professionisti dell’area Risorse Umane che sono intervenuti all’evento, aperto come consuetudine dall’intervento di Francesco Varanini, Direttore della rivista ESTE dedicata alla Direzione del Personale, Persone&Conoscenze. Per esempio, proprio per agevolare le persone nella formazione, Cassa depositi e prestiti, in collaborazione con Luiss Business School, ha promosso Cdp Academy, un progetto di alta formazione per i nuovi manager al servizio del Paese. “Il significato dell’Academy per noi è essere in sinergia e fare sistema”, ha spiegato David Ricco, Head of Learning, Development, Change Management di Cdp. “Stiamo vivendo una grande opportunità di apprendimento; il punto è quello di allenare i leader per formare le persone in una prospettiva di lungo periodo. È importante il ruolo dell’HR come facilitatore di spazi di libertà”.

Diverse realtà in sinergia

La condivisione delle esperienze è importante non solo tra persone all’interno di un’azienda, ma anche al di fuori: la partecipazione congiunta di diverse imprese in progetti crea valore e sprigiona effetti moltiplicatori i cui risultati si evidenziano nel tempo. “È importante fare ‘coro’ nell’azienda, ma è sfidante farlo fuori dal contesto dell’organizzazione”, ha affermato Andrea Laudadio, Head of Tim Academy & Development Tim Academy.

In questo senso ci si è concentrati nella promozione di quattro progetti – che vedono coinvolti diversi partner – per sviluppare l’engagement delle persone: un progetto corale che si concentra nel fare formazione sulle competenze digitali (Operazione risorgimento digitale); un percorso su quattro aspetti – libertà, autenticità, fiducia e performance – che guidano lo Smart working (LFactor); un programma di quattro settimane per parlare di temi diversity durante eventi organizzati (4 weeks 4 inclusion); progetti di Academy in collaborazione con università eccellenti in un determinato campo (Le Academy di Tim). “È importante trasferire una costruzione di senso; la formazione è un abilitatore del digitale, ma è anche un connettore di affetti ed emozioni per ingaggiare le persone”, ha concluso Laudadio.

Adattarsi in un contesto in evoluzione

A proposito di connessioni e di coralità, la formazione è certamente utile se trasversale e disegnata sulle persone, ma deve essere anche dinamica e innovativa. Si punta a educare attraverso l’immaginazione per affrontare le sfide in un ambiente in rapida evoluzione. È questo ciò che si propone Leadership LAB, un programma di formazione triennale lanciato da Janssen Italia, azienda farmaceutica del gruppo Johnson & Johnson, in collaborazione con Sda Bocconi School of Management, Mip Politecnico di Milano Graduate School of Business e Open Sky. “Se le nuove sfide richiedono di cambiare, la reazione è adattarsi e reagire efficacemente in un ambiente in evoluzione”, ha commentato Fabio Palermo HR Leader Pharma Italy – Janssen Pharmaceutical companies of Johnson & Johnson.

La modalità di fruizione del programma si articola in tre momenti: la fase di elearning, in cui si ‘studia’; la fase di leading, in cui si utilizza quello che si è imparato; la fase di grounding, cioè di attuazione. Il taglio è diverso per i differenti ruoli, dal leader al neoassunto, ma gli argomenti sono gli stessi perché, secondo Palermo, il linguaggio si costruisce insieme: “Il progetto deve essere fluido, avere contenuti innovativi e una visione d’avanguardia”.

Abituarsi all’ascolto

In questo periodo si parla di cambiamento, visione, strategie; ma l’urgenza è quella di adattarsi al contesto in cui si opera e disporre di un linguaggio comune. La funzione HR è di formare secondo il ‘linguaggio societario’, cioè i valori e le caratteristiche dell’ambiente. “Il concetto di cambiamento è forte, mentre l’adattamento mette in evidenza i valori della società”, ha affermato Alessandro Bianchi, Corporate HR Business Partner di Bonatti, Oil & Gas Integral Solutions Provider.

Le Risorse Umane devono formare il personale con l’abitudine al dialogo e all’ascolto. Il leader deve ascoltare e, a sua volta, insegnare al gruppo ad ascoltarsi reciprocamente. Da qui la creazione del coro, tema centrale dell’evento Formare e formarsi. “La comunicazione e l’ascolto si hanno quando ci sono l’armonia e la voglia di affrontare le situazioni insieme; ci vuole una leadership assertiva”, ha continuato Bianchi. Anche Bonatti ha creato un progetto Academy, concepito per il rafforzamento e il consolidamento delle competenze core societarie e volto alla valorizzazione del linguaggio aziendale

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Federica Biffi

Laureata magistrale in Comunicazione, Informazione, editoria, classe di laurea in Informazione e sistemi editoriali, Federica Biffi ha seguito corsi di storytelling, scrittura, narrazione. È appassionata di cinema e si interessa a tematiche riguardanti la sostenibilità, l'uguaglianza, l'inclusion e la diversity, anche in ambito digital e social, contribuendo a contenuti in siti web. Ha lavorato nell'ambito della comunicazione e collabora con la casa editrice ESTE come editor e redattrice.

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