L’impronta ecologica e sociale del futuro
I nuovi modelli che si stanno affermando a seguito della pandemia da covid-19 stanno cambiando il modo in cui per decenni è stato vissuto il lavoro, spingendo le aziende a creare spazi che pongono il lavoratore e le sue esigenze al centro e in cui la tecnologia ha un ruolo sempre più cruciale. Secondo una survey condotta da Degw, brand del Gruppo Lombardini22 attivo nel settore del Workplace, su 8mila intervistati il 76% vorrebbe continuare a lavorare da remoto due o tre giorni la settimana.
“Si tratta di un orizzonte che sta cambiando velocemente il mondo del lavoro, dove diventa essenziale soddisfare il crescente bisogno di collaborazione, di condivisione degli spazi, di coinvolgimento delle persone nello sviluppo di nuove idee”, ha commentato Mario Poltronieri, Presidente della filiale italiana di Mitsubishi Electric, compagnia con sede a Tokyo che produce materiale elettrico ed elettronico che si trova all’interno dell’Energy Park di Vimercate (già sede di altre aziende innovative), in occasione dell’inaugurazione degli spazi avvenuta a settembre 2022, pensati per supportare al meglio le attività lavorative delle diverse business unit e le nuove modalità di collaborazione.
Il nuovo edificio si chiama “Mirai” (che in giapponese significa “futuro”); la costruzione ha la certificazione di efficienza energetica e impronta ecologica “Leed core and shell”: acronimo di Leadership in energy and environmental design, è la più diffusa a livello mondiale per quanto riguarda l’edilizia; messa a punto nel 1993 negli Stati Uniti, è arrivata in Italia nel 2009, grazie al lavoro del Green building council Italia, l’associazione senza scopo di lucro di riferimento per l’edilizia sostenibile.
Una visione lungimirante, che tiene conto del passato e delle tradizioni dell’azienda, è ciò che caratterizza la sua mission: “L’utilizzo del termine in lingua giapponese è stato scelto per mantenere il legame con le origini e allo stesso tempo rivolgere lo sguardo verso nuovi orizzonti, lasciando aperta la possibilità di esplorare frontiere e nuove conoscenze”, ha dichiarato Poltronieri.
L’impatto sull’ambiente e nel sociale
L’apertura della nuova sede rientra in un’ampia strategia di sviluppo dell’azienda in Europa e coinvolge l’Italia come importante hub dell’innovazione. Limitare l’impatto sull’ambiente è una delle priorità: “Siamo impegnati a realizzare una crescita sostenibile attraverso lo sviluppo di tecnologie future a ridotto impatto energetico e know how in ambito produttivo, con l’obiettivo di agevolare la trasformazione digitale e fornire soluzioni per raggiungere gli obiettivi sociali, affermando al contempo la tecnologia come forza per il bene collettivo”, ha affermato Shunji Kurita, Presidente e CEO di Mitsubishi Electric Europe.
Ora l’azienda è impegnata nel raggiungere gli obiettivi del nuovo programma di sostenibilità ambientale, l’Environmental sustainability vision 2050, che si pone come scopo la riduzione dei gas serra in tutta la catena del valore, puntando a ridurre totalmente le emissioni di anidride carbonica entro il 2050. Particolare attenzione è dedicata inoltre alle comunità in cui opera, che si traduce in progetti e iniziative con varie associazioni e altrettanti settori. Per esempio, dal 2010 è al fianco di Special Olympics Italia, programma educativo che propone e organizza allenamenti ed eventi per persone con disabilità intellettiva per ogni livello di abilità, sostenendo numerose attività speciali ed eventi sportivi.
Attenzione al design degli interni in ottica sostenibile
Nel programma legato alla sostenibilità rientra il design moderno degli spazi interni; il piano terra è quasi interamente dedicato all’area espositiva in cui è possibile visionare i prodotti delle diverse aree di competenza: Climatizzazione, Factory automation, Automotive e Semiconduttori. In aggiunta, un’ampia zona è dedicata a laboratori e training room, in grado di ospitare oltre 80 persone.
Fulcro della progettazione è stata la distribuzione flessibile e funzionale degli spazi, disegnati sulla base delle attività lavorative. Gli open space, concepiti per incoraggiare la collaborazione e l’interazione tra colleghi, sono contrapposti a spazi chiusi, che favoriscono privacy e concentrazione (alcuni sono realizzati con un design in vetro simile alla struttura delle cabine telefoniche).
Grande attenzione è stata posta al comfort luminoso, acustico, climatico e, in prospettiva futura, alla facile manutenzione. “Nella progettazione del nuovo edificio abbiamo desiderato porre i nostri collaboratori al centro, fornendo spazi fruibili in ogni momento della giornata lavorativa, ma anche luoghi dove poter vivere momenti di relax, facilitando sia la socializzazione quanto la possibilità di alternare agevolmente lavoro in sede e da remoto”, ha specificato Poltronieri.
Le nostre azioni sono rilevanti per il Pianeta
La decisione dell’azienda fa parte di un ampio tema che coinvolge, oggi, il 63% delle aziende, le quali stanno ripensando gli spazi e il modo di lavorare; questo esce dalla concezione classica dello spazio-ufficio. Ad affermarlo è Alessandro Adamo, Partner Lombardini22 e Director Degw: “Ci accorgiamo che i giovani sono più selettivi, sono loro che decidono dove andare a lavorare; inoltre, assistiamo al fenomeno della digitalizzazione, che permette di svolgere la propria professione anche a distanza. Le nuove generazioni sono propense ad aderire a questo modello”.
Serve aiutare le organizzazioni “a migliorare la propria performance adeguando lo spazio di lavoro alle strategie aziendali e ai bisogni delle persone”. In questa direzione va la collaborazione con Mitsubishi Electric, “per accogliere la sfida di combinare formazione, qualità, tecnologia e benessere”.
Ora siamo consapevoli di quanto ogni azione possa essere rilevante per il Pianeta. L’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale hanno aiutato nella fase dell’emergenza pandemica, per consentire a tutti di continuare a svolgere le proprie attività. “È strano da affermare, ma la pandemia è stata un’opportunità; abbiamo sdoganato tutti gli alibi e gli ostacoli di carattere psicologico che, da sempre, l’innovazione pone”, è la tesi di Layla Pavone, Coordinatrice Board Innovazione Tecnologica e Trasformazione Digitale del Comune di Milano, intervenuta durante l’evento.
Siamo stati costretti a fare un ‘salto’ culturale e occorre proseguire in questa direzione “per sopperire al digital divide che ancora oggi esiste”. Con la capacità di lavorare insieme e di collaborare, e anche grazie ai finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che stanno aiutando il Paese, possiamo essere attori del cambiamento del futuro.
Laureata magistrale in Comunicazione, Informazione, editoria, classe di laurea in Informazione e sistemi editoriali, Federica Biffi ha seguito corsi di storytelling, scrittura, narrazione. È appassionata di cinema e si interessa a tematiche riguardanti la sostenibilità, l’uguaglianza, l’inclusion e la diversity, anche in ambito digital e social, contribuendo a contenuti in siti web.
Ha lavorato nell’ambito della comunicazione e collabora con la casa editrice ESTE come editor e redattrice.
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