L’Industria dei beni strumentali punta su Transizione 4.0 per ripartire
Un periodo da dimenticare, per tutti i settori, quello che ha visto la diffusione della pandemia di Covid-19. In questi mesi di profonda crisi, l’Industria di beni strumentali ha subìto il crollo non solo degli ordini nazionali, ma anche di quelli esteri: la ridotta mobilità prevista dalle misure anti Covid, infatti, ha influito negativamente sul settore estremamente esportatore.
Un calo di fatturato totale del 17,9%. Un consumo interno ridotto del 22%. Il 15,9% in meno di attività export. Questi i risultati del settore nel 2020. I dati, emersi dalle rilevazioni di Federmacchine – la Federazione nazionale delle associazioni dei produttori di beni strumentali e loro accessori destinati allo svolgimento di processi manifatturieri dell’industria e dell’artigianato – confermano l’andamento negativo già anticipato da Ucimu-sistemi per produrre, relativamente alle imprese di utensili, robot e automazione (che ha registrato un calo del venduto superiore al 30% nei soli primi nove mesi del 2020).
“Il 2020 è stato anche per il settore dei beni strumentali un anno da dimenticare. Nonostante ciò, visto l’andamento dei primi mesi, le cose potevano andare decisamente peggio”, ha commentato il Presidente di Federmacchine, Giuseppe Lesce. “Con questo non voglio dire che siamo soddisfatti, ma rilevo che le aziende italiane del settore hanno dimostrato di saper tenere e il mercato di saper reagire”.
Ma il 2021 si prospetta come anno di svolta. Non basteranno questi 12 mesi a recuperare quanto perso, ma – secondo le stime Federmacchine – inizierà un percorso di ripresa. Grazie agli incentivi fiscali previsti dal Piano Transizione 4.0 per il biennio 2021-2022 il settore può sperare in una crescita anche a livello internazionale. Previsioni di crescita, dunque, sia sul fronte export (+8%) sia sulle consegne dei costruttori italiani (+10,8%), con un +12,4% di consumo interno di beni strumentali. Questi movimenti porteranno, secondo le analisi, un incremento di fatturato dell’8,9%.
“Ciò di cui abbiamo bisogno è la fiducia e questa può venire soltanto dalla chiara certezza di poter contare su una campagna vaccinale rapida e diffusa tra la popolazione e su una relativa stabilità politica e economica”, ha proseguito Lesce. “Per questo alle autorità chiediamo di agevolare la ripresa della normale attività di Governo, più che mai necessaria ora, e concentrare le proprie risorse e i propri sforzi sull’organizzazione di tutte quelle iniziative che possono favorire l’uscita del Paese dalla crisi sanitaria”.