Lo sviluppo sostenibile di Viridea, crescere differenziando il business
Intervista a Fabio Rappo, fondatore e titolare di Viridea
È una fresca giornata di pieno inverno, quella in cui entriamo nell’universo di Viridea. La sede dell’azienda è a Cusago, a pochi chilometri da Milano: qui è nato, nel 1997, il primo garden center dedicato alle piante, alla casa e agli animali.
Al punto vendita dell’hinterland milanese se ne sono affiancati presto altri, fino ai nove attuali (altri tre in provincia di Milano: Rho, Rodano e Arese; due in provincia di Pavia: San Martino Siccomario e Montebello della Battaglia; due in provincia di Torino: Settimo Torinese e Collegno; e uno a Torri di Quartesolo in provincia di Vicenza) visitati, nel 2019, da oltre 7 milioni di visitatori.
Sempre a Cusago, poi, è stato aperto a luglio 2019 Erba Matta, il primo ristorante di Viridea. È proprio questa scelta che ci ha condotto a conoscere meglio l’azienda, la cui storia risale, per la verità, agli Anni 80 e si intreccia, inevitabilmente, con quella di Fabio Rappo, fondatore e titolare di Viridea.
Prima di essere accolti dall’imprenditore, in realtà, il nostro giro inizia dalla visita del garden center, nell’errata convinzione che così si possano raggiungere gli uffici. È, tuttavia, l’occasione per entrare nel ristorante e ritrovarsi in mezzo a numerose persone che hanno fatto tappa per la colazione del mattino, a dimostrazione che Viridea ha creato concretamente un nuovo business, diversificando – anzi, ampliando, ci spiegheranno dopo – la sua offerta, apparentemente distante dal mondo del Food & Beverage.
Gli uffici sono proprio al fianco di Erba Matta in quella che, vista da fuori, in realtà sembra la casa dell’imprenditore che – ci dicono dopo – è lì nei dintorni, poco oltre una siepe. Insomma, la dimensione è quella tipica di tante Piccole e medie imprese italiane in versione ‘casa e bottega’, anche se, in questo caso, la stretta vicinanza degli edifici è dovuta soprattutto alla rapida crescita dell’attività che a poco a poco si è ampliata, arrivando a occupare sempre più spazio.
L’esperienza (formativa) di Rappo Giardini e Rappo Srl
Inutile dire che Rappo è già in ufficio ben prima del nostro arrivo: è un uomo di grande concretezza e non poteva essere altrimenti visto che Viridea è una creatura che ha plasmato da solo e poi modellato anno dopo anno.
Quello che appare come un classico garden center è una risposta all’esigenza di vivere in modo sempre più sano e naturale. E questa vision la si ritrova anche nella cura degli ambienti: dal ristorante fino agli uffici.
Che l’imprenditore sia in costante attività creativa, lo si capisce fin dal primo tema che affronta. È reduce dal convegno nazionale dei player del suo settore e ad averlo affascinato è la rivoluzione digitale, arrivata anche nel suo business.
“Fino a ieri i clienti avevano solo noi e i nostri competitor come fonte di informazione, oggi, al contrario, c’è la possibilità di avere le informazioni a portata di mano”, esordisce Rappo, che proprio su questi temi ha già pronte le azioni da proporre a un mercato in eterna evoluzione.
Ma prima di parlare degli sviluppi attuali (e futuri), è utile capire il passato dell’imprenditore e della sua azienda. Nato a Milano da una famiglia di origine veneta, già in adolescenza Rappo inizia a prendere confidenza con l’attività che lo proietterà, in pochi anni, nella dimensione imprenditoriale.
“All’epoca per avere qualche soldo in tasca era necessario lavorare. L’occasione arrivò quando ci trasferimmo in una casa di nuova costruzione: c’era bisogno di qualcuno che si occupasse di curare il giardino condominiale e quindi mi proposi.
I condomini mi affidarono l’attività e così, aiutato anche da mio padre, iniziai a darmi da fare”. L’adolescente Rappo dimostrò subito grande interesse per l’attività di giardinaggio e nonostante coltivasse l’idea di diventare meccanico, scoprì una nuova passione.
“Alla pratica affiancavo lo studio da autodidatta, finché mi iscrissi ad Agraria”. Al termine della scuola, non gli mancarono numerose offerte di lavoro, tutte cortesemente restituite al mittente, perché non voleva abbandonare ciò che lo aveva appassionato. “Allora ero aiutato da alcuni operai e nel giro di una decina d’anni ‘Rappo e Giardini’ divenne Rappo Srl”, confessa l’imprenditore.
Una realtà che esiste ancora oggi e che conta circa 100 dipendenti: una dimensione che Rappo definisce ‘critica’ a livello organizzativo e che, per sua scelta, ha preferito congelare senza porle nuovi obiettivi di crescita, perché ritenuti complicati nel suo settore. Serviva allora un’altra idea imprenditoriale da affiancare a Rappo Srl.
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Viridea, Fabio Rappo, sviluppo sostenibile, diversificazione del business