Manufacturing ed eventi in presenza, Bi-Mu ci prova
Una ‘mostra bandiera’, espressione della forza delle imprese manifatturiere che vogliono ritrovare normalità e opportunità di rilancio del proprio business. Con questo spirito si è aperta a FieraMilano Rho la 32esima edizione di Bi-Mu (14-17 ottobre 2020), la più importante manifestazione italiana dedicata all’industria costruttrice di macchine utensili ad asportazione, deformazione e additive, robot, Digital manufacturing, automazione e subfornitura. Si tratta del primo evento di settore in assoluto dopo il lockdown.
Promossa da Ucimu-Sistemi per produrre, la fiera si è aperta con il convegno inaugurale cui sono intervenuti, alcuni in presenza e altri in collegamento: Barbara Colombo, presidente Ucimu, Enrico Pazzali, presidente Fondazione Fiera Milano, Carlo Ferro, presidente Ice-Agenzia, Gian Maria Gros-Pietro, professore e economista d’impresa, Manlio Di Stefano, sottosegretario Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e Alfredo Mariotti, direttore generale Ucimu.
Organizzata nel pieno rispetto delle regole previste dalle normative sanitarie, è la prima manifestazione fieristica ad aver ottenuto l’attestazione di conformità rispetto all’osservanza dei protocolli di sicurezza per contrasto e contenimento del Covid-19, rilasciata da Icim, così da rassicurare ulteriormente gli operatori che partecipano alla mostra.
Il mercato torna a muoversi
Con oltre 350 imprese, il 30% estere, due padiglioni espositivi e un’offerta tecnologica ampia e variegata,
Bi-Mu si tiene in un momento in cui il mercato torna a muoversi come emerge dai dati presentati dalla neopresidente Ucimu, Barbara Colombo, durante il convegno inaugurale.
L’indice degli ordini raccolti dai costruttori italiani nel terzo trimestre, appena elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu, segna infatti un calo più contenuto rispetto al risultato del secondo trimestre 2020.
In particolare, l’indice ordinativi del periodo luglio-settembre 2020 registra una riduzione dell’11,4% (contro il crollo del 39,1% registrato nel secondo trimestre), rispetto allo stesso trimestre del 2019. A fronte di un calo del 24,9 % degli ordini raccolti sul mercato interno, si rileva una riduzione più contenuta, pari al -6,6%, di quelli raccolti oltreconfine.
A conferma del miglioramento del contesto economico arrivano poi i dati che l’istituto econometrico internazionale Oxford Economics ha appena rivisto al rialzo e che prevedono la ripresa dei consumi di macchine utensili in tutte le aree del mondo già a partire dal 2021. Nel 2021 la domanda mondiale di nuove macchine utensili è attesa in crescita del 18,4%: in Europa del 23,5%, in Asia, con la Cina in testa, del 15,6% e in America del 19,7%.
Con particolare riferimento all’Italia, la domanda di macchine utensili è prevista in crescita del 38,2%, il consumo dovrebbe attestarsi a 3,1 miliardi di euro, recuperando così buona parte del terreno perso.