Nella crisi anche il CFO si trasforma e diventa agile

La pandemia ha costretto tutti a un cambio di rotta. O meglio, ha indotto le persone a seguire un cambio di vento, trascinando tutti in un vortice di indeterminatezza. Il che non ha di certo risparmiato ripercussioni sul mondo del lavoro. La leadership è divenuta ancor più centrale nella trasformazione: abbiamo conosciuto il leader come guida del cambiamento, capace di condurre le persone verso una crescita e un miglioramento; ora, invece, anche i vertici delle organizzazioni sono stati travolti dall’ondata d’incertezza e in questo modo si sono dovuti adattare, ridefinendo i confini del loro operato e della loro vision.

La crisi generata dagli eventi pandemici ha visto vacillare le aziende in una società che, in un primo momento ci ha suggerito di fermarsi e osservare che cosa stesse accadendo; ora invece ci sono forti spinte verso una ripartenza, che suona più che altro come un mutamento in termini di progresso e innovazione. D’altra parte non c’è più tempo per restare fermi. Secondo i dati Istat, a fronte dell’emergenza sanitaria generata dal Covid-19, in media le aziende hanno subito il calo del fatturato del 68,4% tra giugno e ottobre 2020; il 37,5% ha dovuto chiedere il sostegno pubblico per la liquidità e il credito; il 32,4% (che dà lavoro al 21,1% della popolazione) ha segnalato rischi operativi e di sostenibilità della propria attività.

Le aziende devono dunque riorganizzare le attività e sostenere una rivisitazione delle modalità di lavoro. Flessibilità è la parola d’ordine e il tempo è un alleato prezioso. Ma per ovviare alla crisi sono necessari alcuni elementi, come strategia, pianificazione e figure competenti e specializzate che possano indirizzare le aziende verso una ridefinizione globale di se stesse e una presa di coscienza delle scelte e delle azioni che intraprendono.

“Dopo un’analisi della situazione, serve esaminare i costi minimi da sostenere per mandare avanti l’attività, seguita da una pianificazione finanziaria per evidenziare tutti gli incassi e le loro aspettative future”, ha raccontato Valerio Vimercati, Chief Financial Officer (CFO) e Amministratore di Ratinglab, società che offre supporto professionale alle imprese. Si evita così di essere vittima di turbolenze che, seppur talvolta utili, risultano difficili da fronteggiare in mancanza di una preparazione adeguata.

Affiancare le imprese in modo strategico

La figura del CFO risulta di interesse per quelle imprese, piccole e medie comprese, che si trovano in difficoltà nell’affrontare una situazione che non ha eguali precedenti. Secondo la logica organizzativa lean, nasce quindi il CFO ‘agile’, capace di intervenire per migliorare la situazione economica di un’azienda: attraverso un lavoro di verifica, analisi e pianificazione, il manager è chiamato alla stima delle previsioni attraverso un business plan, definisce la totalità di risorse delle attività finanziarie e predispone la documentazione per poter attivare il piano di azione.

“Serve creare un business plan prospettico per dimostrare la capacità dell’azienda di far fronte ai vari impegni. Poi serve dare una definizione di un mix di risorse attivabili: sistema bancario, prestito obbligazionario, e infine, la predisposizione documentale per formalizzare le richieste per ciascuna risorsa finanziaria attivabile”, ha proseguito Vimercati; attraverso una visione lungimirante si possono raggiungere obiettivi che, inizialmente, si consideravano fuori portata o addirittura impossibili.

In questo periodo storico, in particolare le aziende più piccole hanno spesso bisogno di correggere le aree in cui presentano più fragilità: gestire incassi e pagamenti, avere più liquidità, trovare strumenti finanziari con condizioni più vantaggiose (finanziamenti agevolati, utilizzo di credito d’imposta, anticipi di cassa integrazione…), correggere il coefficiente di indebitamento, evitare la sottocapitalizzazione dell’azienda. Talvolta un piano d’azione da attuare in tempi brevi può risultare salvifico nel lungo periodo: l’azienda riesce così ad avere una visione del futuro più chiara, un piano a cui attenersi e degli obiettivi da raggiungere.

La tecnologia corre in aiuto. La tendenza è quella dell’Industria 4.0: implementare soluzioni innovative nel processo di analisi e di costituzione del business plan – che contemplano le metodologie della Digital transformation – aiuta ad avere un’idea precisa delle azioni da mettere in atto e in tempi molto rapidi: “L’uso di software proprietari che utilizzano i Big data e l’Intelligenza Artificiale permette di essere molto precisi nelle valutazioni che si traducono in indicazioni strategicamente rilevanti per l’azienda”, ha concluso Vimercati. La crisi disorienta, ma può abilitare a fare un salto di qualità, se affrontata con gli strumenti giusti e le competenze più adeguate

CFO, CFO agile, business plan, pianificazione finanziaria


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Federica Biffi

Laureata magistrale in Comunicazione, Informazione, editoria, classe di laurea in Informazione e sistemi editoriali, Federica Biffi ha seguito corsi di storytelling, scrittura, narrazione. È appassionata di cinema e si interessa a tematiche riguardanti la sostenibilità, l'uguaglianza, l'inclusion e la diversity, anche in ambito digital e social, contribuendo a contenuti in siti web. Ha lavorato nell'ambito della comunicazione e collabora con la casa editrice ESTE come editor e redattrice.

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