Per crescere serve misurare le performance dei dipendenti
Il monitoraggio di parametri precisi, che possano misurare in modo oggettivo le performance dei dipendenti in determinati ambiti del loro lavoro, è una carta vincente che le Piccole e medie imprese (PMI) possono giocare per cercare, non solo, di sfruttare al meglio il potenziale di chi è già assunto, ma anche di far entrare in azienda le persone con le giuste competenze.
Nello specifico – come riportato in un articolo pubblicato sul sito di Occupop, società che fornisce software per la gestione delle risorse umane – la disponibilità di dati precisi permette ai responsabili delle Risorse Umane di tradurre impressioni e valutazioni in numeri concreti, mettendoli nelle condizioni di effettuare le scelte condivise. Questi aspetti possono rivestire un ruolo di primo piano nella promozione della crescita delle PMI, ma spesso non sono presi in considerazione dalle aziende che hanno ancora poca dimestichezza con la raccolta e l’analisi dei dati.
Tra i primi elementi da misurare, c’è, in particolare, il tempo richiesto per trovare le persone per una determinata posizione lavorativa. Quantificare il numero di giorni che va dall’inizio del processo di assunzione fino all’inserimento in azienda è fondamentale per valutare l’efficienza del processo di reclutamento e individuare le fasi in cui si creano intoppi. Un altro parametro importante da considerare è inoltre il costo sostenuto nel corso del processo di assunzione di una singola persona. In questo modo i responsabili HR possono monitorare il numero di assunzioni, ma anche capire quanto tempo e denaro sono spesi per ciascun ruolo. Si possono, quindi, identificare le aree in cui le spese per le persone non sono gestite in modo efficiente e le strategie più efficaci per coprire le posizioni aperte con le figure idonee.
Assumere i migliori candidati e gestire le promozioni
Altro aspetto fondamentale che può essere misurato in modo chiaro è il punteggio sulla qualità del candidato, il Candidate quality score (Qcs): si tratta di un parametro che aiuta le aziende ad assumere i candidati più validi per coprire una posizione specifica, creando team in grado di registrare elevate performance in termini di raggiungimento degli obiettivi aziendali.
Nel dettaglio è misurata la probabilità di successo di un candidato in un determinato ruolo, calcolando il punteggio ottenuto in specifici test di valutazione; così si ottiene un quadro delle prestazioni di una persona ancor prima di entrare a far parte dell’organizzazione. In questo modo le imprese possono assicurarsi di investire tempo e denaro in persone che possano crescere con l’azienda.
Per le imprese può inoltre essere utile scattare una fotografia del ‘tasso’ di promozione interna. In questo modo i responsabili HR possono misurare il numero delle posizioni aperte occupate da personale già presente in azienda. Il dato si ottiene dividendo il numero di dipendenti idonei alla promozione a un ruolo superiore per il numero totale dei dipendenti: in questo modo le imprese possono ridurre i costi di reclutamento rispetto alle assunzioni esterne, ma anche dedicare meno tempo e risorse alla formazione e alla comunicazione dei valori aziendali. Tuttavia, al di là dell’efficacia dei dati numerici nel restituire un quadro dei vari processi aziendali, l’elemento centrale resta sempre la Direzione del Personale che deve saper interpretare al meglio le informazioni a sua disposizione per effettuare le scelte più efficaci.
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