Performando nella Diversità, così le differenze rendono i team inclusivi e performanti
Diversity, equity e inclusion (DEI), come tante cose oggi, hanno cambiato significato. Se ieri erano temi che legavamo alla responsabilità sociale, alle iniziative di welfare, al wellbeing da introdurre e consolidare in azienda, ora acquistano un significato decisivo in più. Si legano al performance boosting, perché la valorizzazione dell’unicità delle persone e delle loro caratteristiche distintive è un acceleratore di cooperazione che aiuta la connessione e rende più concreta la possibilità di ottenere performance eccellenti. Supporta, in questo modo, nel raggiungere meglio, e più in fretta, gli obiettivi di business.
Tutto questo è possibile a patto di lavorare sulla ‘triade’ composta da diversità, equità e inclusione nel modo giusto. Peccato che, dati alla mano, otto progetti di DEI su 10 naufragano e non riescono a spezzare veramente il bias, sostanzialmente perché hanno un problema: mantengono troppo il focus sulle differenze. Se si continua a ripetere alle persone quanto siano diverse, queste inizieranno a vedere solo quello, continuando a sentirsi in questo modo e restando, alla fine, divise. Quel che manca, secondo l’osservatorio sull’apprendimento di iSapiens, è trovare un terreno comune. Ed è un gran peccato, perché diversità, equità e inclusione possono fare tanto per noi.
Accettare la diversità per costruire un mondo migliore
La diversità ci riguarda tutti, perché siamo tutti diversi. Ognuno di noi è un insieme di diverse caratteristiche, atteggiamenti, attitudini e qualità. Solitamente pensando alla diversità è automatico associarla a categorie particolari; dobbiamo invece imparare che è qualcosa di molto più vasto e che coinvolge ciascuno di noi. Perché tutti dobbiamo fare i conti ogni giorno con qualcosa che ci rende diversi. Tutti dobbiamo lottare, e la lotta è qualcosa che si vive nella sfera personale. Tutti dobbiamo affrontare problemi cercando sempre di fare il massimo. Le nostre diversità – quelle che contribuiscono a fare di ognuno di noi ciò che è – non sono ostacoli e non devono essere considerate come tali.
Le nostre barriere sono i nostri punti di forza e fanno parte della nostra identità. Ognuno deve lottare contro i preconcetti che gli altri nutrono nei suoi confronti; ognuno è diverso e lo siamo tutti. Per questo dobbiamo fare uno sforzo comune per rendere migliori le organizzazioni in cui lavoriamo, viviamo e trascorriamo il nostro tempo libero. Per risolvere ogni problema possiamo nasconderlo, risolverlo o superarlo. Capire di essere tutti diversi, accettare la diversità, utilizzarla in modo creativo e costruttivo per migliorare la produttività sul lavoro o i rapporti nel privato: è così che si crea una società migliore in un mondo migliore. La diversità fa bene all’azienda e a tutti.
Apprendimento scalabile per far performare tutta l’organizzazione
Per creare luoghi di lavoro veramente inclusivi, equi e diversi c’è bisogno che si crei un’alleanza tra le persone, basata sulla fiducia e capace di promuovere collaborazione. iSapiens ha creato, sulla base di questi presupposti, un percorso dedicato all’apprendimento di area DEI – Performando nella Diversità – che lavora a livello individuale su: mappare i bias; conoscere ed esercitare le diverse intelligenze in campo nelle singole persone (intelligenza cognitiva, cioè automatismi percettivi, distorsioni cognitive); intelligenza emotiva (emozioni proprie e degli altri, approccio empatico); intelligenza relazionale (relazioni positive, gestione dei conflitti).
In più, a livello di team, il percorso mira a: esercitare nel lavoro quotidiano le tre intelligenze attraverso la connessione tra le persone dei team; realizzare follow up del training on the job tra i colleghi del team e il coach; mettere in evidenza i talenti e le passioni delle persone del team.
Se la differenza la fa il talento – e non il colore della pelle, il genere, l’età – si crea un ecosistema di team inclusivi che aumenta enormemente la possibilità di ‘tras-formare’ le organizzazioni, mettendo le aziende nella condizione reale di chi sta performando nella diversità. Il format di riferimento di questo percorso, Scale Up Academy, è pensato per far sì che l’apprendimento risulti scalabile e cioè capace di consentire la condivisione trasversalmente da un team ai team collegati, per attivare esattamente uno scale up delle competenze e, di qui, tras-formare tutta l’organizzazione. Ecco come connettere efficacemente Diversity, Equity ed Inclusion al performance boosting, affinché le ‘differenze buone’ rendano i team inclusivi e performanti.