Più che trovare talenti, la sfida è assumerli

Un top manager su due, a livello mondiale, considera la carenza di competenze e di figure professionali adeguate fra i tre problemi più urgenti da affrontare nei prossimi tre anni per le rispettive organizzazioni (Fonte: agenzia The starr conspiracy). Ma trovare persone per un lavoro non è difficile: con qualche ricerca online si ottiene facilmente un elenco di nomi. La vera sfida sta nel riuscire a portarle a bordo vincendo la concorrenza per gli stessi profili. Lo spiega Daniele Bacchi, CEO & Founder dell’azienda di head hunting Reverse, nel suo libro C’era una volta la ricerca e selezione (ESTE, 2022).

Il testo, attraverso la forma del romanzo, racconta la quotidianità di Teresa, HR Manager alle prese con un complicato processo di ricerca e selezione del personale: le sue giornate forniscono uno spaccato di quanto accade nelle aziende e mettono in luce i problemi delle imprese quando devono crescere. La competizione, infatti, si gioca sulla capacità delle organizzazioni di assumere. In questo, l’HR Manager deve saper fare la differenza.

Per Teresa, però, è difficile anche solo riscuotere l’attenzione dei candidati e questo le impedisce di raggiungere il suo obiettivo come manager. Nel suo caso, sono mancati l’evoluzione agile, la comunicazione interna efficace, il corretto utilizzo dei dati, il focus sulla candidate experience. “Se la storia della protagonista continuasse in un secondo volume, probabilmente scopriremmo che il coinvolgimento o l’engagement sono la chiave di tutto”, scrive nella prefazione del libro Beatrice Manzoni, Associate Professor of Practice di Leadership, Organizzazione e HR presso SDA Bocconi School of Management.

Raccontare l’evoluzione dell’HR

Per Bacchi, chi ricerca nuovo personale è talmente concentrato sul definire le competenze del profilo da non riuscire a cogliere il perché del suo fallimento e come migliorare. Attraverso la storia di Teresa e la sua evoluzione agile, quindi, Bacchi descrive gli ostacoli e come superarli per portare a bordo nuovo personale. Tra gli obiettivi del volume, il dare concretezza a dei princìpi teorici come employer branding, Agile HR, people analytics, candidate experience.

L’approccio basato sulle iterazioni, sui dati, sulla comunicazione continua con i clienti interni fa in modo che chi si occupa di HR possa portare più valore alla propria organizzazione. Ogni azienda, per esempio, può concentrarsi sul dato che più ritiene strategico per arrivare all’assumere: “Quello che fa la differenza, però, è l’utilizzo delle informazioni all’interno della ricerca e selezione come aiuto infallibile per comunicare con i clienti interni e definire obiettivi comuni misurabili”, specifica l’autore, che prima di fondare Reverse è stato, a soli 29 anni, Chief Technology Officer di un gruppo multinazionale, distribuito su Europa e Suda America, nel settore del recruiting, somministrazione, outplacement e formazione.

Lato digitalizzazione HR, inoltre, non è un caso che nel romanzo Teresa scelga il software da utilizzare solo al termine del suo percorso evolutivo. Questo modo di procedere aiuta la protagonista a mettere a fuoco prima gli obiettivi, poi i problemi che le impediscono di raggiungerli e, infine, le soluzioni da mettere in campo, tra cui le funzionalità del software che le occorre. “Il ruolo degli HR e del recruiter interno, allora, si evolve dal ‘passa cv’ a quello strategico che merita all’interno dell’azienda”, scrive Bacchi. Il libro vuole fornire, infatti, non solo gli spunti per migliorare il processo di ricerca e selezione, ma anche un nuovo sguardo sulla funzione HR, sottolineando l’importanza strategica del ruolo.

Reverse, Daniele Bacchi, C’era una volta la ricerca e selezione


Elisa Marasca

Elisa Marasca

Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino. Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica. Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, ha lavorato anche come addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.

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