Più occupati (donne) e meno inattivi. Siamo fuori dalla crisi?

A luglio l’Istat ha registrato un aumento consistente di persone in cerca di impiego.

Torna a crescere la partecipazione al mercato del lavoro. Dopo sette mesi di caduta continua, a luglio 2020 l’Istat ha rilevato una risalita dell’occupazione e un aumento consistente delle persone in cerca di un impiego.

Secondo i dati resi noti dall’Istituto di statistica, i nuovi occupati sono 85mila, soprattutto a tempo indeterminato. Le nuove posizioni premiano in particolare le donne (+80mila), i dipendenti (+145mila) e tutte le fasce d’età. L’unica eccezione è rappresentata dai più giovani: i lavoratori tra i 25 e i 34 anni sono, infatti, gli unici che continuano a perdere occupati.

Dall’inizio della pandemia, il numero di quanti hanno un lavoro in Italia è sceso di quasi 500mila unità. Dal mese di febbraio 2020, le persone in cerca di occupazione sono cresciute di circa 50mila, ma è lievitato anche il numero degli inattivi, con quasi 400mila persone in più.

Ora, a luglio, la prima inversione di tendenza: l’Istat ha riscontrato una maggiore partecipazione al mercato del lavoro, con un aumento definito “consistente” delle persone in cerca di lavoro. Sono 134mila in più, pari a un +5,8%. Con più persone che si muovono per cercare lavoro, diminuiscono gli inattivi (-1,6% pari a 224mila unità in meno). Quanti hanno successo nella ricerca vanno ad ampliare il bacino degli occupati. Gli altri, meno fortunati, andranno invece ad allungare la fila di quanti cercano ma non trovano occupazione.

La disoccupazione giovanile supera il 30%

Il tasso di disoccupazione, di conseguenza, è risalito, tornando a sfiorare il 10%. Oggi si attesta al 9,7% (+0,5 punti), ma tra i giovani raggiunge quota 31,1% (+1,5 punti). Su base annua, sottolinea l’Istituto di statistica, il tasso di disoccupazione cresce tra i minori di 35 anni e cala nelle altre classi. Tra i 25 e i 34 anni, è del 15,9%, quasi il triplo di quanto registrato nella fascia di età compresa tra i 50 e i 64 anni, ed è cresciuto di 0,9 punti nell’ultimo mese e di 1,4 punti nell’ultimo anno.

Nonostante la crescita degli occupati nel mese di luglio, il mercato del lavoro resta in affanno. Il confronto tra il trimestre maggio-luglio 2020 e quello precedente (febbraio-aprile 2020) segnala comunque un livello di occupazione inferiore dell’1,2%, corrispondente a -286mila unità.

Le flessioni ripetute, fatte registrare a partire da marzo 2020 in contemporanea con l’acuirsi della crisi pandemica, hanno contribuito a una rilevante contrazione dell’occupazione rispetto al mese di luglio 2019: il livello di occupazione è sceso del 2,4%, perdendo 556mila unità. Una riduzione che ha coinvolto uomini e donne di qualsiasi età, dipendenti (-317mila) e autonomi (-239mila). L’unica eccezione è rappresentata dagli Over 50, cresciuti di 153mila unità per ragioni demografiche. Nell’ultimo anno, il tasso di occupazione è sceso di 1,3 punti.

 

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Giorgia Pacino

Articolo a cura di

Giornalista professionista dal 2018, da 10 anni collabora con testate locali e nazionali, tra carta stampata, online e tivù. Ha scritto per il Giornale di Sicilia e la tivù locale Tgs, per Mediaset, CorCom - Corriere delle Comunicazioni e La Repubblica. Da marzo 2019 collabora con la casa editrice ESTE. Negli anni si è occupata di cronaca, cultura, economia, digitale e innovazione. Nata a Palermo, è laureata in Giurisprudenza. Ha frequentato il Master in Giornalismo politico-economico e informazione multimediale alla Business School de Il Sole 24 Ore e la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli.

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