Prevedere gli effetti del Pnrr sulle organizzazioni

Il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) non è soltanto un progetto per il rilancio dell’economia italiana post Covid, ma è ciò che ci serve per varare modelli economici e organizzativi più sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale. Il Quaderno di Sviluppo&Organizzazione (da 50 anni la rivista di riferimento in Italia per il dialogo tra la scienza e la prassi dell’organizzazione), realizzato con il contributo di Eric Salmon & Partners e intitolato Le sfide organizzative del PNRR (ESTE, 2022), risponde allo stimolo offerto dal Piano nel dare centralità alla questione organizzativa, almeno per quanto riguarda i comparti fondamentali delle amministrazioni e dei servizi pubblici: Giustizia, Sanità, Scuola, opere pubbliche. E, con l’aiuto di studiosi ed esperti che collaborano stabilmente con la rivista come Federico Butera, Dario Cavenago o Flaviano Celaschi cerca di rispondere a queste domande: “Quali organizzazioni ci lascerà il Pnrr quando la sua realizzazione sarà compiuta? Quali sono le Pubbliche amministrazioni, in particolare, toccate dalle riforme? Ma anche quali imprese sono coinvolte per gli aspetti soprattutto della sostenibilità e della Green economy?”

L’ampio ventaglio di contributi, curati dal Direttore di Sviluppo&Organizzazione Gianfranco Rebora e aperti dalla Prefazione di Simone Maggioni Senior Partner e Amministratore Delegato Italia di Eric Salmon & Partners evidenzia come l’analisi organizzativa sia una forma di pensiero critico allenato a valutare la complessità delle situazioni sociali nel concreto svolgimento, con particolare attenzione per i risvolti relazionali dell’azione. In riferimento a politiche, strategie e piani, la cultura organizzativa è portata a vagliare criticamente gli aspetti dell’attuazione, delle fasi esecutive. Le analisi degli esperti offrono una gamma ampia di riflessioni, che si possono raggruppare in tre aree tematiche: inquadramento in una visione generale di riforma e di cambiamento per il Paese; riflessi specifici per i settori dell’educazione, della formazione per lo sviluppo di competenze, di ordine professionale, ma anche di cultura in senso più ampio; proposta di soluzioni organizzative specifiche, sia di metodo sia rivolte ad ambiti di particolare rilevanza, come per esempio quello della salute.

Il messaggio del libro è che riconoscere che l’applicazione estesa delle nuove tecnologie debba implicare la “reingegnerizzazione” di tutti i servizi non è sufficiente. Non basta perché i modelli di riferimento per le politiche organizzative volte all’utilizzo della tecnologia come fattore di trasformazione dei processi di lavoro, dei canali di comunicazione, delle modalità di coordinamento e della cultura amministrativa non possono funzionare senza un deciso sostegno nell’ambito delle strutture di autorità e di potere. “Servono quindi la progettualità, il coordinamento e l’impulso centrali, come serve la partecipazione diffusa alla periferia. Le due cose non si oppongono, ma sono complementari. In ambiti definiti, per esempio in quello regionale, è possibile individuare centri di responsabilità per l’elaborazione e la conduzione di progetti di transizione, dotandoli di poteri decisionali e delle necessarie risorse professionali e manageriali”, scrive Rebora nell’introduzione al volume. Un esempio dell’approccio del libro ai temi del Pnrr è quello della transizione digitale, argomento trattato al tempo stesso come leva di cambiamento organizzativo, e come oggetto da riconsiderare in una nuova ottica, aperta, sistemica, interdisciplinare, non appiattita sulla sola dimensione tecnologica.

 

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Elisa Marasca

Elisa Marasca

Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino. Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica. Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, ha lavorato anche come addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.

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