Cardoni

Primo Maggio, il (buon) lavoro da festeggiare

La Festa dei Lavoratori è l’unica giornata di festa nazionale – escludendo le ricorrenze religiose – a essere nata prima della nostra Repubblica. Le sue origini risalgono al 1886, quando la polizia di Chicago uccise alcuni manifestanti, scesi in piazza perché chiedevano che la legge dell’Illinois, che poneva il limite di otto ore di lavoro, fosse estesa in tutti gli Usa, dove ancora non esisteva un limite orario. In Italia la celebrazione di quella giornata arrivò ‘solo’ nel 1890, gettando le basi sulla cultura del lavoro che caratterizza il nostro Paese.

Ma se questa è la storia – che è sempre bene tenere a mente – ora è opportuno guardare al presente per capire qual è il senso del Primo Maggio al giorno d’oggi. Una chiave di lettura l’ha offerta di recente l’Arcivescovo di Torino Roberto Repole, che ha invitato gli imprenditori – pur riconoscendone il “difficile mestiere” a non sacrificare la vita delle persone per il profitto. Un appello scontato? Forse ancora attuale, visto il numero di morti bianche (oltre 180 nel 2024) e di grandi aziende che per varie ragioni, tra le quali la sostenibilità finanziaria degli shareholder, optano per la chiusura di siti produttivi o per i licenziamenti di massa, come di recente accaduto nell’Automotive piemontese.

Al tempo stesso, però, il mondo del lavoro deve far fronte alla scarsità di personale, vera questione urgente da risolvere per gran parte delle imprese italiane (PMI in primo luogo): per le aziende diventa quindi necessario valorizzare e trattenere le persone, coinvolgendo le proprietà e le Direzioni HR in riflessioni sempre più focalizzate su un rapporto di valore tra organizzazione e collaboratore, promuovendo un modello economico più etico.

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Uno sguardo (in bianco e nero) sul mondo del lavoro

Fin dalla sua nascita, il nostro quotidiano racconta anche le complessità e le evoluzioni del lavoro e segue con attenzione le realtà editoriali che se ne occupano. In particolare, le attività della rivista Persone&Conoscenze (edita dalla casa editrice ESTE, come Parole di Management), che nel corso dei suoi 20 anni di pubblicazioni (nel 2024 si celebra proprio il ventennale della sua nascita) ha analizzato il mondo del lavoro e ha di recente messo in campo una serie di iniziative per raccontare come sarà il lavoro di domani.

Giunta a questo importante traguardo anagrafico, Persone&Conoscenze desidera sì tirare le somme di quello che questi 20 anni sono stati, ma intende, soprattutto, osservare le tendenze e le dinamiche che guidano l’evoluzione delle aziende e il loro rapporto con i collaboratori. Come sempre, il magazine si affida all’immagine come elemento comunicativo fondamentale del proprio racconto, affidando alle fotografie la responsabilità di rappresentare ciò che il mondo del lavoro sta diventando.

Per esempio, a fine 2023 è stato promosso un concorso fotografico al quale hanno partecipato oltre 50 fotografi amatoriali e professionisti, che hanno candidato quasi 100 scatti (tra i giurati, oltre alla redazione della rivista, i fotografi Diego Alto e Uliano Lucas, uno dei principali esponenti della fotografia industriale e del lavoro): le opere sono già state esposte in una mostra e poi riproposte durante l’edizione di Milano de Il Convivio di Persone&Conoscenze, il più importante appuntamento sulle questioni HR promosso da un editore indipendente. Inoltre, alcune delle fotografie candidate al concorso sono state selezionate per essere pubblicate nel libro Il futuro del lavoro – Scatti d’autore, che raccoglie le immagini più significative dell’evoluzione del lavoro. Le foto di questo articolo provengono proprio dal concorso della rivista dedicata ai people manager.

In occasione dei festeggiamenti per il ventennale di Persone&Conoscenze, la rivista promuove un docufilm proprio sul lavoro: l’opera raccoglie le testimonianze di diversi interpreti di questo mondo e propone un quadro, sintetico ma efficace, del futuro del lavoro. Parte delle riprese effettuate per il docufilm hanno visto i protagonisti del mondo HR all’opera durante una delle tappe del roadshow Risorse umane e non umane, il progetto convegnistico di Persone&Conoscenze nel quale la redazione dialoga con la Direzione del Personale delle aziende italiane, esplorando evoluzioni e cambiamenti del lavoro.

E sempre il lavoro, ma con una declinazione diversa, è al centro di un’altra iniziativa della casa editrice ESTE (in questo caso oltre a Persone&Conoscenze è promossa anche da Sviluppo&Organizzazione, la più prestigiosa rivista italiana dedicata all’organizzazione aziendale): Wellfeel è l’evento che da 10 anni racconta i temi del benessere organizzativo e gli strumenti per perseguirlo: sicurezza sul lavoro, benessere fisico della persona, ambiente di lavoro e welfare aziendale. Il 20 giugno 2024 a Milano, si torna quindi a parlare di lavoro, con riflessioni sul wellbeing, che oggi sono sempre più al centro della discussione. Perché, come suggerisce l’Arcivescovo di Torino, oltre al profitto c’è di più.

primo maggio, festa del lavoro, docufilm, Libro fotografico

Tomasin

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