Processi agili e cloud per aziende più resilienti
Nella ‘nuova normalità’ post coronavirus, caratterizzata dal lavoro a distanza, le imprese sono alla ricerca di un equilibrio tra diverse dimensioni come la digitalizzazione, i processi decisionali e la sicurezza. Per molti aspetti, il Covid-19 ha forzato alcune decisioni di Digital transformation (dai pagamenti contactless mobile all’adozione di strumenti di collaboration) e ha imposto alle aziende di tutte le dimensioni di affidarsi alla tecnologia, spingendo coloro che erano in ritardo a una veloce accelerazione.
Ma prima ancora della questione tecnologica, si tratta di un tema organizzativo, come sostiene Raffaele Gigantino, Country Manager di VMware Italia. “Le tecnologie si inseriscono in un’organizzazione del lavoro diversa. Nell’emergenza ci siamo trovati tutti ad applicare improvvisamente il buonsenso e ora, pur senza avere la sfera di cristallo, dobbiamo reinventare i processi per continuare a essere produttivi“.
Per farlo, secondo Gigantino, bisogna basarsi su alcune caratteristiche: “La sensibilità di abbracciare il cambiamento e di sfruttarlo al meglio con infrastrutture sicure; la velocità nell’esecuzione per far sì che la ripresa sia rapida (a forma di “V”, cioè caratterizzata da un crollo verticale cui fa seguito un rimbalzo altrettanto evidente); mostrare il valore dell’azienda e corredare le proprie tecnologie con un’analisi del total cost of ownership; la gestione ottimizzata del tempo; e l’imprenditorialità, perché ognuno deve essere responsabile di se stesso”.
Il vantaggio della flessibilità del cloud
In questo contesto, il cloud può giocare un ruolo importante perché “offre quella flessibilità necessaria per avere un’infrastruttura pronta a sopperire con velocità a carichi di lavoro che non erano previsti prima”. Per il Country Manager di VMware Italia, il cloud ha giocato un ruolo fondamentale nel corso dell’emergenza, quando “sono state sfruttate appieno la velocità e flessibilità di queste soluzioni” e anche in futuro avrà un’importanza strategica per garantire la business continuity delle aziende.
Quella che stiamo vivendo è un’opportunità per ricalibrare il funzionamento delle organizzazioni: per esempio, la velocità del processo decisionale. “Decisioni che in passato avrebbero richiesto mesi, anche anni di discussioni, sono state prese e attuate in giorni o settimane”, sottolinea Gigantino. “Questo non per suggerire che le tabelle di marcia debbano essere accantonate, ma per far luce su alcuni approcci alle nuove tecnologie e al cambiamento culturale che potrebbero aver ostacolato il progresso in passato”.
La vita post Covid richiede un livello di decisione a medio termine che probabilmente è mancato negli scorsi mesi, quando spesso si è optato per un approccio ‘fai da te’ che permettesse il proseguimento delle attività nell’immediato. Ora le aziende sono chiamate ad applicare un pensiero strategico a più lungo termine al cloud (in particolare quello di tipo ibrido), alle reti, alla sicurezza e agli spazi di lavoro digitali. “Questo potrebbe significare investire in canali di comunicazione sicuri; o ripensare le strategie di sicurezza per consentire una maggiore fiducia nella fattibilità del lavoro a distanza; potrebbe significare mettere in atto una strategia per continuare il lavoro iniziato con il rapido dispiegamento di cloud pubblici per l’agilità delle risorse; e il passaggio a reti definite da software per migliorare la sicurezza e la flessibilità”.
La resilienza va costruita a lungo termine
Nessuno può prevedere con certezza cosa succederà nei prossimi mesi. Le organizzazioni devono costruire oggi la propria resilienza, imparando dalle azioni che hanno intrapreso durante le prime fasi della pandemia e puntando su quelle che hanno funzionato. “Coloro che riusciranno a farlo con successo saranno avanti sulla strada della trasformazione in un’organizzazione veramente digitale, agile e flessibile”, sostiene Gigantino.
Con il passaggio agli spazi di lavoro digitali, l’attenzione “dovrà concentrarsi sul consolidamento dei cambiamenti già effettuati, sia che si tratti di garantire la piena sicurezza degli strumenti di collaborazione acquisiti in fretta, o che si tratti di rafforzare la cultura aziendale in ambienti virtuali. È un’opportunità per continuare a creare un’agilità che supporti i lavoratori produttivi, garantendo loro di sentirsi al sicuro e sostenuti in un momento caotico e incerto”.
Per supportare le organizzazioni e connettere le persone, la strategia di VMware è quella di puntare su qualsiasi tipo di applicazione utile a raggiungere l’obiettivo, secondo il motto “any App, any cloud, any device“. L’azienda investe il 22% del suo fatturato in Ricerca&Sviluppo e ha recentemente effettuato alcune acquisizioni mirate nel settore.
Gabriele Perrone, giornalista professionista con oltre 10 anni di esperienza, è redattore della casa editrice ESTE. Nel corso della sua carriera ha lavorato per importanti gruppi editoriali, dove ha maturato competenze sia in ambito redazionale sia nelle pubbliche relazioni. Negli anni si è occupato di economia, politica internazionale, innovazione tecnologica, management e cultura d’impresa su riviste cartacee e giornali online. Ha presentato eventi e ha moderato tavole rotonde con protagonisti manager di aziende di fronte a professionisti di vari settori in location di alto livello.
Tra le sue esperienze lavorative precedenti, ci sono quelle al quotidiano online Lettera43.it e in LC Publishing Group, oltre a numerose collaborazioni con testate italiane e straniere, da Pambianco all’Independent. Laureato in Lettere moderne presso l’Università degli Studi di Milano, ha conseguito un postgraduate diploma alla London School of Journalism.
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