Realtà virtuale e realtà aumentata per il business

Realtà virtuale (VR), realtà aumentata (AR), Mixed Reality, Hybrid Reality, realtà diminuita. Sono anni che sentiamo questi termini, eppure fino a ora tutto quello che abbiamo visto è stato qualche divertente effetto speciale e poco di più. Soprattutto in questo periodo storico di emergenza sanitaria, dove dovremo abituarci a lavorare a distanza, tutti coloro che vogliono muovere i primi passi verso la scoperta di questo mondo (e verso le tecnologie che ne danno accesso) si trovano spesso spaesati da termini vaghi, poco definiti e che sembrano creati solo per aumentare quell’aura di mistero tecnologico che ammanta chi li usa.

Si tratta solo di qualche fuoco d’artificio digitale o possiamo aspettarci di meglio? Il libro Realtà virtuale e realtà aumentata per il business: Applicazioni pratiche con la Mixed Reality di Amid Baldissera, offre una fotografia di oggi e una fugace occhiata al domani per riuscire a destreggiarsi nel mondo della realtà virtuale. Un mondo che è appena nato ed evolve a un ritmo frenetico: ogni mese si assiste al rilascio di qualche nuovo dispositivo hardware che amplia le performance o di applicazioni pionieristiche in contesti sempre più sfidanti; ogni mese si ascoltano dichiarazioni su funzioni futuristiche che espandono l’orizzonte di possibilità a nostra disposizione.

I settori in cui la tecnologia avanzata può modificare per sempre i processi di business

Ma quali sono le profonde differenze psicologiche tra realtà aumentata e realtà virtuale? Dove AR e VR possono essere applicate generando valore al core business aziendale? Queste sono alcune delle domande che si affrontano nel testo, accompagnando il lettore attraverso esempi e casi concreti, in un viaggio alla scoperta non del futuro, ma di come già oggi sia possibile migliorare le attività di business attraverso realtà aumentata, realtà virtuale e Mixed Reality.

Nel libro, infatti, si evince che i tempi sono maturi per andare oltre l’effetto sorpresa e per iniziare a progettare soluzioni che entrino davvero nei processi aziendali, generando valore. Manutenzione industriale, formazione tecnica, scienza forense, prototipazione e salute sono solo alcuni dei settori in cui AR e VR possono modificare per sempre i processi di business.

Nello specifico le stime economiche legate al settore, nonostante la variabilità, sono in costante crescita. Aumenti di questo genere anno su anno sono dovuti a due fattori principali: da un lato un mercato ancora vergine, con ampi bisogni non soddisfatti, dall’altro un ambito ancora in forte evoluzione. Molti definiscono la Mixed Reality (la realtà aumentata nella sua forma più evoluta) come una tecnologia trasformazionale, che cambierà il modo di vivere e lavorare delle persone.

Per fare un esempio, altre tecnologie trasformazionali, in passato, sono stati i computer, la telefonia mobile, Internet e i social network. Tutte innovazioni che, quando si inseriscono nella società, la cambiano alla radice, aprono nuove frontiere e, contemporaneamente, rendono drasticamente obsolete intere industrie. Sono milestone che tracciano in maniera indelebile un segno nella storia separando ciò che era prima (come si faceva, come si lavorava, come si comunicava) da ciò che è dopo.

Il testo sottolinea che la tecnologia, e AR e VR non fanno eccezione, è uno strumento, e come tutti gli strumenti può essere usata bene o può essere usata male, ma non sarà mai colpevole. Le potenzialità sono incredibili e stiamo appena osservando la superficie, giorno dopo giorno si stanno aprendo scenari nuovi, uno più affascinante dell’altro. Sta a noi fare buon uso di queste possibilità e costruirci un futuro dove l’unione tra il fisico e il digitale ci permetta di ottenere il meglio dei due mondi.

Realtà Aumentata, business, realtà virtuale, mixed reality


Elisa Marasca

Elisa Marasca

Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino. Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica. Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, ha lavorato anche come addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.

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