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Retribuzione variabile e welfare, serve un dialogo più costruttivo

Il sistema premiante è uno strumento per valutare la prestazione di una persona o di un gruppo incentivato a raggiungere e superare determinati obiettivi: i premi possono essere retributivi o di altro tipo, elargiti in varie modalità.

Dai risultati sintetizzati nell’infografica –realizzata coinvolgendo quasi 200 HR Manager del network ESTE– emerge che quasi tutti gli intervistati (87,7%) hanno risposto che il sistema premiante nella loro azienda prevede premi individuali, mentre è stato registrato un divario minore tra i sistemi premianti che prevedono premi di gruppo (60%) e quelli che non li contemplano (40%).

Il sistema premiante è legato ai risultati aziendali in 162 imprese su 187. Tutta la popolazione aziendale usufruisce del sistema premiante in meno della metà delle imprese intervistate (47,1%), mentre più della metà dei dipendenti gode dei premi nel 22,5% dei casi.

Il restante 30% circa dei manager dichiara che meno della metà dello staff gode del sistema premiante. Ma quali sono le figure che più beneficiano di questo sistema? I premi sono solitamente appannaggio dei manager, seguiti dalla forza vendita e dal settore commerciale, dal personale di back office, dal personale di front office, e infine dagli operai.

Nella maggior parte dei casi (oltre il 64%) le decisioni in merito alle retribuzioni sono prese dall’imprenditore insieme con il Direttore del Personale.

Pochissime aziende, infatti, presentano un vero comitato retributivo (meno di una su cinque), che è composto da manager solamente nel 27,3% di casi. Il comitato è una emanazione del Consiglio di amministrazione in 18 aziende su 43 che hanno risposto, mentre nelle altre 25 è composto da altri membri.

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Elisa Marasca

Elisa Marasca

Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino. Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica. Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, ha lavorato anche come addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.

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