Ridisegnare la strategia digitale delle aziende dopo il Covid
Durante il lockdown, la tecnologia si è dimostrata essenziale. Ha permesso di mantenere i contatti, accorciare le distanze, garantire educazione e formazione a tutti i livelli, realizzare progetti complessi da remoto.
Secondo la Covid-19 Impact Sentiment Survey, condotta a livello globale su un campione di 574 manager da IDC ad aprile 2020, il 70% delle aziende si aspetta un calo di fatturato per il 2020 a causa dei profondi cambiamenti che hanno colpito il mercato negli ultimi 60 giorni. Eppure, solo il 38% del campione prevede una diminuzione della spesa IT, percentuale che scende al 28% nella regione EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa). Le organizzazioni, pubbliche e private, hanno quindi compreso l’importanza della tecnologia, non solo come alternativa praticabile in situazioni di emergenza, ma anche come opportunità per esplorare percorsi nuovi.
“Per quanto importante, l’uso della videoconferenza è l’equivalente del fax negli Anni 80: può essere essenziale per fare affari, ma non è lì che risiede il vero valore. Le organizzazioni dovrebbero continuare a cercare un valore e una trasformazione nel digitale più profondi. La tecnologia non è tutto”. Emmanouel Raptopoulos, CEO di SAP Italia ed Head of Cluster Italia, Grecia, Malta e Cipro, immagina un nuovo Rinascimento digitale. In un incontro virtuale con la stampa italiana, ha raccontato i cambiamenti a cui ha assistito da quando, a gennaio 2020, ha assunto la guida dell’azienda nel nostro Paese. Mesi intensi che, dice Raptopoulos, hanno trasformato la nostra economia in una two-speed economy.
Secondo le stime della Banca d’Italia, la riduzione del Prodotto interno lordo nel 2020 sarà dell’ordine del 9-13%. In questi mesi di lockdown, è cresciuto il ricorso al lavoro agile, con più di 8 milioni di smart worker, e si è registrato un boom dell’ecommerce, cresciuto del 40%. “L’agenda dei CEO a inizio anno conteneva parole chiave come ‘customer experience’, ‘semplificazione’ ed efficienza dei processi’, ‘Digital supply chain’, ‘motivazione e coinvolgimento dei dipendenti’. Con il Covid-19 questa agenda è stata rivoluzionata: è cambiato l’ordine delle priorità e sono emerse nuove urgenze”, ha detto il numero uno di SAP Italia.
In un mese un salto evolutivo di 10 anni
Un tema emergente è quello della sostenibilità. Il ricorso sempre più frequente a meeting online ha dimostrato alle imprese che si possono davvero ridurre i viaggi e le trasferte di lavoro. Il 36% delle compagnie italiane oggi è convinta che la crisi del Covid-19 avrà un impatto positivo o molto positivo sulle future decisioni in materia di sostenibilità ambientale. Se molti business cambieranno, altri stanno crescendo proprio in questa fase, facendo emergere nuovi modelli di business: dal delivery all’agilità di riconversione, le imprese italiane stanno dimostrando grande capacità di adattamento e di innovazione.
“Se pensiamo alla crisi del 2008, che pure era completamente differente, ci rendiamo conto che molte compagnie e startup, come Uber e Paypal, sono cresciute proprio a causa dei cambiamenti strutturali verificatisi durante quel periodo. Ciò accadrà ancora”, ha assicurato Raptopoulos. “E non ci sono ragioni per cui non debba capitare anche in Italia”.
I dati rilasciati da Netcomm a inizio maggio 2020 evidenziano che, in assenza di alternative e in un solo mese dall’inizio della crisi sanitaria, si è registrato un salto evolutivo verso il digitale di 10 anni: le abitudini di acquisto e i comportamenti dei consumatori italiani si sono spostati a favore degli acquisti in rete. SAP ha potuto monitorare questo trend, grazie a uno studio condotto in Italia poco prima che avesse inizio l’emergenza sanitaria, con l’obiettivo di capire lo stato di digitalizzazione della funzione marketing.
Ebbene, a gennaio 2020 l’ecommerce era all’ultimo posto tra le attività digitali adottate in azienda e presente solo nel 34% delle aziende intervistate, mentre i social media raggiungevano l’84%. Oggi le imprese hanno capito che non possono più trascurare l’apertura di una piattaforma di e-commerce o lo sviluppo di un canale digitale se vogliono rafforzare la relazione con i loro clienti.
“Le aziende hanno compreso l’importanza di guardare alla tecnologia per essere capaci di attraversare questa fase e recuperare vantaggio sui competitor rafforzando la propria posizione sul mercato. La tecnologia è fondamentale per affrontare la nuova era”, ha spiegato Raptopoulos. Le compagnie oggi stanno investendo soprattutto sulle aree in cui la tecnologia ha dimostrato di poter dare il maggior contributo al capitale umano: Supply chain e Business continuity, servizi ai cittadini, ambiente, salute e sicurezza. Direttrici che il numero uno di SAP Italia oggi individua anche nella ridefinizione delle priorità d’azione per i CEO.
Liquidità, customer experience e lavoro agile come priorità
La prima questione che si impone nelle nuove agende è la necessità di monitorare flussi di cassa, liquidità, pianificazione finanziaria e valutazione del rischio. Crescerà, come in tutte le crisi, il ruolo del CFO, già centrale in ogni board, chiamato adesso a ponderare con ancora maggior attenzione tempi e modalità degli investimenti. La preparazione tecnologica dell’azienda, necessaria per essere in grado di fornire risposte solide a queste domande, non potrà essere sottovalutata.
La seconda grande priorità riguarderà la customer experience e interesserà l’intero processo, dalla Supply Chain al procurement. Le aziende che hanno continuato a servire i clienti conoscono i punti deboli della propria filiera e le più avvedute stanno già lavorando per risolverli o rivedere del tutto processi, sistemi e tecnologie per farli funzionare al meglio.
Una priorità nuova, che in molti casi non era presente nell’agenda del CEO a inizio anno, riguarda il lavoro agile e la nuova enfasi sulla salute e la sicurezza dei dipendenti. “Tutti i CEO hanno dovuto rivedere questo tema nel giro di poche settimane, promuovendo modelli di lavoro, di formazione, di comunicazione che prima non erano così consolidati”, ha sottolineato Raptopoulos.
Chi governa la Digital transformation dell’azienda? Il CEO, il CTO o il Covid-19? È la domanda che molti osservatori si pongono in questo momento, in un’era di cambiamenti imposti e reazioni necessariamente più rapide. “Il nostro focus è aiutare le imprese italiane a disegnare la loro strategia digitale, continuando a porre enfasi sulle soluzioni in cloud. Soprattutto in momenti di crisi, è fondamentale estrarre valore dalle informazioni”. In questa direzione vanno anche le iniziative messe in campo da SAP nella fase di lockdown e nell’avvio della ripresa, a partire da un’App per il contact tracing studiata per abbattere l’impatto della pandemia sull’operatività del business e garantire la salute dei dipendenti.
“Guardando al medio termine, sono diversi i punti dell’agenda che guideranno l’ordine del giorno dei CEO per i prossimi cinque anni”, ha concluso il CEO di SAP Italia. Tra quelli che determineranno il futuro delle imprese, Raptopoulos cita l’evoluzione in un’organizzazione intelligente, lo sviluppo di servizi ed esperienze digitali affidabili per clienti, partner e dipendenti, la definizione del nuovo valore della propria organizzazione all’interno della Digital economy. “In cima alle priorità, c’è la necessità di creare competitività adottando una strategia people centric nell’era della digitalizzazione”.
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Giornalista professionista dal 2018, da 10 anni collabora con testate locali e nazionali, tra carta stampata, online e tivù. Ha scritto per il Giornale di Sicilia e la tivù locale Tgs, per Mediaset, CorCom – Corriere delle Comunicazioni e La Repubblica. Da marzo 2019 collabora con la casa editrice ESTE.
Negli anni si è occupata di cronaca, cultura, economia, digitale e innovazione. Nata a Palermo, è laureata in Giurisprudenza. Ha frequentato il Master in Giornalismo politico-economico e informazione multimediale alla Business School de Il Sole 24 Ore e la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli.
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