Lavoro

Ritorno al passato: aumentano i candidati e diminuisce l’offerta

Da gennaio a giugno 2024, il numero di persone in cerca di lavoro è aumentato del 3,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre gli annunci di lavoro sono diminuiti del 10% da parte delle aziende italiane. Questi dati, provenienti dall’Osservatorio semestrale sul mercato del lavoro online di Jobtech, agenzia specializzata nel lavoro digitale, sollevano una serie di dubbi: si tratta di un caso o le logiche del mercato stanno tornando alla normalità? Le imprese stanno incontrando meno difficoltà nel reperire i candidati adeguati, oppure si sono rassegnate nella loro ricerca? Partiamo dai dati. I mesi di gennaio e marzo 2024 hanno visto una forte attività nella ricerca di lavoro, simile a quanto osservato nel primo semestre dell’anno precedente. Febbraio, in realtà, ha registrato la crescita più significativa, con un incremento del 10% rispetto allo stesso mese del 2023. Maggio, invece, è stato il mese meno attivo, suggerendo che molti si sono mossi in anticipo per trovare lavoro prima della stagione estiva.

A fronte di queste informazioni è importante incrociare un secondo fattore, l’identità dei job seeker. Chi ha cercato lavoro nei primi mesi del 2024 è prevalentemente donna e appartenente alla Generazione X. Quasi il 55% del campione appartiene al sesso femminile. riconfermando la tendenza negativa che vede un importante divario tra il livello di occupazione maschile e quello femminile. In termini generazionali, invece, il 40,1% dei cercatori di lavoro appartiene alla Generazione X, seguiti dai Millennial (33,8%), dalla Generazione Z (20,7%) e dai Baby Boomer (5,4%).

Il quadro finora rappresentato rivela importanti zone d’ombra e di difficile lettura. Secondo Paolo Andreozzi, Founder & CEO di Jobtech, sarà necessario attendere e osservare ulteriormente il mercato: “È forse prematuro affermare che le misure della manovra finanziaria 2024, mirate a incentivare l’occupazione e a sostenere le politiche di welfare, abbiano già avuto effetti positivi sul tasso di occupazione. Tuttavia, osservando i risultati della nostra indagine, riteniamo che nel medio e lungo termine sarà necessario investire sul tasso di occupazione dei giovani e promuovere un mercato del lavoro sempre più flessibile, equilibrato e attento al benessere dei lavoratori.”

L’ultimo aspetto sottolineato da Andreotti sembra emergere dall’indagine stessa. Il campione, infatti, manifesta una netta diminuzione della percentuale di candidati disposti a lavorare nei fine settimana rispetto al primo semestre dell’anno scorso. Questo trend evidenzia l’importanza per le aziende di puntare sulla flessibilità per attirare risorse qualificate. La Generazione Z è la più disposta a lavorare nei weekend (54%), a differenza di quello che spesso si racconta, ma anche in questo caso si osserva un calo del 7% rispetto allo stesso periodo del 2023.

mercato del lavoro, Osservatorio, Jobtech


Alessandro Gastaldi

Alessandro Gastaldi

Laureato in Comunicazione e Società presso l'Università degli Studi di Milano, Alessandro Gastaldi ha iniziato il suo percorso all'interno della stampa quasi per caso, già durante gli anni in facoltà. Dopo una prima esperienza nel mondo della cronaca locale, è entrato in ESTE dove si occupa di impresa, tecnologia e Risorse Umane, applicando una lettura sociologica ai temi e tentando, invano, di evitare quella politica. Dedica il suo tempo libero allo sport, alla musica e alla montagna.

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