Machine learning

Se le vendite aumentano del 7.800%, la tua azienda è in grado di rispondere?

L’Intelligenza Artificiale (AI) non è utile solo internamente all’azienda: serve anche alla Supply chain di tutte le industrie e filiere, da quella Elettrica a quella Medicale, fino ad arrivare al Food and Beverage. Allo stesso modo, anche la manutenzione predittiva può rivelarsi efficiente su tutta la catena di fornitura: rendere interconnessi i processi significa essere sempre al corrente di ciò che accade a chilometri di distanza, con la possibilità di rispondere in tempo reale a problemi e richieste. Lo sa bene Kari Terho, Vicepresidente delle Global Sales di Elisa IndustrIQ, che fornisce consulenza sulla Supply chain alle aziende finlandesi. “Non avendo una fabbrica nostra, possiamo dire che la nostra azienda è la Finlandia intera: servendo moltissimi clienti, sappiamo come rispondere ai problemi improvvisi che emergono internamente ed esternamente. Teniamo infatti monitorati circa 5 milioni di asset in tempo reale, ogni giorno”: durante un recente evento ospitato da sedApta, software provider internazionale con sede a Genova, e dedicato alle innovazioni digitali della Supply chain e Industria 4.0, Terho ha approfondito il ruolo dell’AI e del Machine learning per la catena del settore manifatturiero, spiegando come un algoritmo per la manutenzione preventiva sia il segreto del successo aziendale di molte realtà che puntano su innovazione e tecnologia.

Passare dall’analogico al virtuale sfruttando l’AI, anche per il monitoraggio e l’organizzazione della Supply chain, significa raccogliere meglio e più efficientemente i dati, analizzarli e risolvere (o meglio prevenire) i problemi grazie a una risposta real time che avvantaggia la produttività, assicurando meccanismi di gestione ben oliati. Un approccio, questo, che secondo il manager deriva dai canali social.

La manutenzione predittiva è figlia dei social media

“I social media hanno cambiato il modo in cui le persone consumano. Tutto è più veloce e si basa sulla risposta dei servizi clienti, sempre pronti a risolvere problemi e a offrire immediatezza”, ha chiarito Terho, spiegando come questa tendenza cambi anche il Manifatturiero: “In passato acquistare un’automobile Fiat significava ‘solo’ comprare un mezzo. Oggi, invece, vuol dire scegliere un bene customizzato che risponde alle esigenze personali”. Si prenda poi il mondo della moda: “Non ci sono più quattro stagioni, ma 52 come le settimane dell’anno, con la domanda e l’offerta che cambiano repentinamente”. In questo senso le fabbriche devono essere in grado di rispondere al meglio, in fretta e senza intoppi, perché “se la cantante rap Nicki Minaj — tra le più seguite al mondo — parla di un prodotto sulla sua pagina Instagram, quel marchio riceverà migliaia di richieste e non essere in grado di soddisfarle significherebbe bloccare un’industria”.

La previsione fatta da Tehro a inizio ottobre non potrebbe essere più attuale. Non più tardi di un paio di giorni dopo, la notizia della massiva richiesta di Vans slip-on bianche: a causa del successo planetario di una serie tv coreana targata Netflix, Squid Game, nella quale i protagonisti indossano tute e scarpe da ginnastica Vans bianche senza lacci, le vendite delle stesse sono aumentate del 7.800%. Qualcosa di simile, anche se in scala minore, accadde in pandemia all’azienda padovana Elite, produttrice di rulli per biciclette: durante il lockdown moltissimi sportivi identificarono nel loro prodotto la soluzione per continuare ad allenarsi, portando l’azienda a dover efficientare produzione e vendite (raddoppiando il fatturato). “Predire le tendenze è fondamentale, sia nella Moda sia nel Manifatturiero. Intuire in anticipo le richieste dei clienti è la chiave per essere sempre pronti a rispondere al meglio”.

Ridurre gli sprechi e diventare smart grazie alla Supply chain

Non solo i social: anche il Covid ha smosso la Supply chain. Pensiamo al Food and Beverage, che ha scoperto in maniera massiccia il delivery, che significa scelte sempre più personalizzate per soddisfare le richieste dei clienti finali. Lo stesso vale per il consumo B2C: in rete, oggi, si può acquistare tutto e ovunque nel mondo, facendolo arrivare sulla porta di casa. Le aziende, a prescindere dal settore, dovrebbero dunque adottare sistemi che permettano loro di predire e seguire i trend, modificandosi e tenendosi al passo con la richiesta dal mercato. La competitività oggi si fonda su questo e le catene di fornitura— non solo interne, ma di tutta la filiera — devono essere pronte, per prevenire intoppi, agendo in tempo reale e non più basandosi su report mensili o settimanali. Le tecnologie permettono proprio questo: grazie alla velocità della rete, alla condivisione dei dati, all’interconnessione tra i reparti e alla manutenzione predittiva si può far fronte in anticipo a problemi e richieste, evitando sprechi e implementando l’efficienza interna.

Le soluzioni per la Supply chain che rispondono a tutto questo sono diverse: il Demand management, l’Inventory optimization, il Resource e Supply planning, lo Shop Floor monitoring, il Factory scheduling… In ogni caso, un approccio modulare è ciò da cui si può cominciare, come consiglia Terho, che spiega come partire da un primo tassello per integrare poi il proprio sistema in base alle esigenze che emergono sia una buona strategia per gestire il Supply network e l’organizzazione interna, anticipando interventi manutentivi, prevenendo sprechi e, soprattutto, prevedendo il mercato per rispondere sempre meglio alle sollecitazioni esterne.

Intelligenza artificiale, Machine learning, Squid game, Vans, Terho


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Sara Polotti

Sara Polotti è giornalista pubblicista dal 2016, ma scrive dal 2010, quando durante gli anni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (facoltà di Lettere e Filosofia) recensiva mostre ed eventi artistici per piccole testate online. Negli anni si è dedicata alla critica teatrale e fotografica, arrivando poi a occuparsi di contenuti differenti per riviste online e cartacee. Legge moltissimo, ama le serie tivù ed è fervente sostenitrice dei diritti civili, dell’uguaglianza e della rappresentazione inclusiva, oltre che dell’ecosostenibilità.

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