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Selezione interna, formazione dinamica e welfare su misura: la crescita di IBL Banca

Selezione interna per far crescere le persone fin da giovani nell’azienda. Formazione mirata in base alle caratteristiche delle persone e del team. ‘Welfare su misura’ per andare incontro alle esigenze dei singoli. Sono queste le tre direttrici della strategia HR di IBL Banca, istituto di credito specializzato nei finanziamenti tramite cessione del quinto dello stipendio o della pensione.

Il Gruppo Bancario conta oltre 700 dipendenti (di cui il 57% donne) e l’età media complessiva è di 39 anni, inferiore rispetto alla media del settore bancario italiano che si attesta a 45 anni. Inoltre, il 92% dei contratti di lavoro sono a tempo indeterminato.

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Giuseppina Baffi

Giuseppina Baffi, Responsabile Risorse Umane e Relazioni istituzionali di IBL Banca, racconta a Persone&Conoscenze le politiche di crescita e formazione del gruppo, incentrate su una selezione iniziale molto curata e su un’attenzione continua al dipendente.

Le soft skill fanno la differenza

Per entrare a fare parte del gruppo il processo di selezione è interno, tranne per i profili più specialistici. “Selezioniamo in grandissima parte giovani o neolaureati, con l’intenzione di farli crescere all’interno della banca”, spiega Baffi.

Il processo inizia in modo abbastanza tradizionale, utilizzando piattaforme come LinkedIn, vari social media e l’invio di curriculum tramite il sito aziendale, che rimane il metodo più usato. Una volta valutati i profili più adeguati al ruolo da ricoprire, viene aperta una selezione molto approfondita con diversi colloqui, utilizzando anche test psico-attitudinali e ‘interviste comportamentali’, cioè incontri nei quali vengono poste domande che non prevedono solamente la risposta “sì” o “no”, ma che comprendono anche racconti di come i candidati hanno affrontato situazioni complesse nella loro vita.

Proprio da questi dialoghi, lo staff HR riesce a capire se una persona è adatta o no all’ambiente lavorativo che, come in tanti casi, è formato da vere e proprie famiglie professionali, fatte di relazioni e di persone.

“La base nella quale crediamo molto è la formazione, gli studi compiuti anche in ambito post universitario, e l’impegno che i giovani hanno avuto nella loro vita anche nell’approfondire altri ambiti più personali”, aggiunge Baffi.

“I colloqui sono di media quattro, ogni volta con persone diverse di uffici differenti, poi si decide coralmente se il candidato è adatto al ruolo. Nei futuri colleghi cerchiamo, al di là delle conoscenze tecniche, soprattutto le cosiddette competenze del futuro o soft skill, in particolare flessibilità, velocità nell’apprendimento, analisi e un approccio creativo al lavoro”.

Con queste caratteristiche, la crescita professionale è agevolata, così come la capacità di essere adatti a più ruoli nel percorso lavorativo. La banca ha infatti un servizio di job posting utilizzato per esigenze interne, e ultimamente sono state ricoperte molte posizioni dirigenziali con risorse già presenti in azienda.

La gestione interna riguarda anche il servizio clienti, con un call center costituito soprattutto da neolaureati. Da questo primo impiego, molti dipendenti ricoprono successivamente altri ruoli all’interno dell’azienda.

Attenzione al dipendente dentro e fuori l’azienda

“Un filo rosso dell’azienda è credere nelle nostre forze, avere fiducia nel personale e valorizzarlo”, spiega Baffi. Il momento di ritorno al lavoro dopo la maternità, per esempio, necessita di un’attenzione particolare.

Per le neomamme, la banca organizza il programma Back to Work, che prevede di approfondire alcuni aspetti della giornata lavorativa con il supporto di un’esperta di sistemi di gestione delle risorse umane, e ruota intorno alla maternità come valore aggiunto che rafforza skill importanti a livello professionale. Sempre nell’ambito del sostegno alla genitorialità, IBL organizza per i figli dei dipendenti soggiorni in centri estivi convenzionati, a costi agevolati e partecipando economicamente tramite l’iniziativa IBLforKids.

La gestione lungimirante della vita lavorativa in rapporto a quella privata può portare tantissimi benefici, a cominciare dalla maggiore produttività del dipendente, un minore assenteismo e un senso di appartenenza più profondo alla vision aziendale. Uno degli strumenti per raggiungere questi obiettivi è il ricorso allo Smart working, con orari e sedi flessibili per lo staff, che IBL propone da tempo insieme al programma IBLforYou, cioè un insieme di eventi culturali, ricreativi e sportivi per favorire il rafforzamento delle relazioni umane tra i dipendenti in contesti extra professionali, coinvolgendo anche le famiglie.

Formazione su misura

Secondo la vision IBL, se la banca non formasse continuamente il personale si rischierebbe di avere risorse non adeguate e non incentivate a lungo termine. La formazione, quindi, è quasi totalmente interna e costruita tailor made in base alle esigenze della risorsa o del reparto coinvolto.

Si parte con una giornata di familiarizzazione, ovvero un momento in cui tutti i neoassunti nell’arco dell’ultimo anno incontrano le prime linee e i responsabili delle strutture della società, e hanno modo di conoscere le varie attività che vengono svolte in azienda. Questa giornata di incontro e condivisione ha avuto molto successo, tanto da diventare un appuntamento fisso.

Per il personale della direzione generale, invece, è prevista l’iniziativa formativa Una settimana in filiale: le filiali sono il cuore pulsante dell’azienda, quindi i neoassunti nelle strutture di direzione trascorrono (della direzione generale trascorre) una settimana in una delle sedi territoriali (succursali disposte ad accogliere un collega) e osservano da vicino la vita di filiale.

Una volta entrati in azienda, la formazione prosegue: nel 2018 sono state erogate complessivamente circa 19.826 ore di corsi distribuite per l’81% agli impiegati e per il 18% a quadri e dirigenti. Le lezioni sono state impartite sia in aula sia tramite attività di elearning. Le attività nell’anno hanno riguardato la formazione tecnica e di ruolo (27%), la formazione obbligatoria (67%) e manageriale-comportamentale (6%).

Le ultime edizioni portate avanti dall’azienda sono giornate di formazione sulle tecniche di vendita per la rete commerciale. Questo ha consentito di aprire una nuova stagione formativa per i dipendenti di filiale con delle metodologie differenti, tra cui la creazione di un video finale che sintetizza le competenze apprese con lo staff protagonista.

Da anni IBL collabora anche con università e master per l’organizzazione di master: per l’anno accademico 2019-2020 è in corso la prima edizione del Master di secondo livello in Scienze economiche e bancarie europee, organizzato dalla School of European Political Economy dell’Università degli Studi Luiss Guido Carli di Roma. IBL, insieme alla Fondazione Vincenzo e Lidia Giordano,  ha messo a disposizione 20 borse di studio a copertura totale della quota di partecipazione al master.

La legacy di Vincenzo Giordano

Le origini di IBL risalgono al 1927, quando nacque come Istituto di Credito agli Impiegati, che si è trasformato in banca nel 2004 e in gruppo bancario nel 2008. Vincenzo Giordano, oltre ad essere stato azionista di riferimento, è il fondatore di IBL. Sotto la sua presidenza la banca ha avviato un percorso di sviluppo che le ha permesso di affermarsi a livello nazionale e posizionarsi ai vertici del suo mercato di riferimento.

Nel 2012, alla sua scomparsa, il figlio Mario Giordano ha raccolto il testimone e proseguito il percorso di ulteriore crescita e consolidamento precedentemente avviato, portando Il Gruppo IBL Banca, leader di mercato, ad essere presente oggi su tutto il territorio nazionale con una rete distributiva diretta costituita da 54 unità territoriali e una rete indiretta di partner che comprendono network bancari, mediatori creditizi, intermediari finanziari e agenti.

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Elisa Marasca

Elisa Marasca

Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino. Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica. Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, ha lavorato anche come addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.

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