Sostenibilità, ripensamento degli spazi e modelli innovativi per il futuro
Il ruolo delle nuove tecnologie è quello di favorire un’economia non più lineare, ma circolare, sfruttando al meglio le risorse naturali. Il digitale, in questo contesto, è utilizzato sempre più come uno strumento per favorire nuovi modelli di business basati su processi efficienti. Secondo il report di Anitec-assinform Il digitale in Italia 2021, il 73% delle aziende del settore infrastrutture ha adottato piattaforme tecnologiche e il 19% delle grandi aziende ha avuto maggiore produttività con lo Smart working. Inoltre, grazie alle risorse derivanti dal Recovery fund, si prospetta che la spesa digitale continui a crescere a ritmi sostenuti nei prossimi anni.
Proprio la sostenibilità, infatti, è uno dei trend per il 2022 annunciati da Cisco Italia, multinazionale che fornisce apparati in ambito networking e IT. Le altre tendenze che si stanno diffondendo – dichiarate dall’azienda – sono: una nuova Internet, l’evoluzione del cloud, la cybersecurity e il futuro del lavoro.
“Negli ultimi mesi ci siamo focalizzati su tre punti: persone e comunità; trasformazione cloud e software; transizione verde e blu. Il primo implica mettere sempre al centro l’essere umano, non solo tramite l’introduzione del lavoro flessibile, ma considerando anche l’ufficio come un luogo di aggregazione”, ha specificato Gianmatteo Manghi, Amministratore Delegato di Cisco Italia, che ha preso parte all’incontro organizzato presso il Cisco cybersecurity innovation center – situato nel Museo della scienza e della tecnologia di Milano – a novembre 2021 collegandosi da Roma attraverso il proprio ologramma a figura intera.
La trasformazione degli spazi lavorativi è, infatti, al centro dei dibattiti attuali; per questo, è importante creare ambienti inclusivi, concentrandosi sui bisogni delle persone. ha affermato Michele Dalmazzoni, Responsabile Collaboration South Emear, France and Israel di Cisco: “Ciò significa che le aziende devono dotarsi di tecnologie e nuove policy, affinché chi lavora da remoto si senta inserito a tutti gli effetti e possa collaborare efficacemente, come se fosse in presenza. La valutazione, poi, avverrà sul merito dei risultati, e non sulla presenza in ufficio”. Secondo le ricerche di Cisco, per esempio, il 98% degli eventi in futuro avrà almeno un partecipante collegato in remoto; quindi, non si potrà prescindere da modelli ibridi.
Programmazione e integrazione per sfruttare il cloud
Per favorire il lavoro da remoto serve integrare la tecnologia; a questo proposito, il punto di partenza è rappresentato dalla nuova Internet, capace di prevedere i guasti e dirottare il traffico dati su aree meno congestionate della Rete, garantendo prestazioni ottimali. A spiegarlo è Paolo Campoli, Vicepresident and Head of Global Service Provider Sector di Cisco: “La vera differenza è nella capacità delle Reti di comprendere quale azione stiamo eseguendo, per esempio se proviene dallo Smart working o da una transazione bancaria, e adattarsi di conseguenza per affrontare l’esigenza specifica”.
Un altro punto focale è quello legato al concetto di Rete on demand. Già oggi gli operatori offrono ai clienti servizi di connettività per accedere al cloud con modelli a richiesta; questo implica anche una profonda trasformazione delle Reti, da parte delle Telecomunicazioni, che dovranno diventare sempre più programmabili e integrate per operare all’interno della nuvola informatica. “Sarà una rete orchestrata e gestita in modo efficiente per spostare i carichi di lavoro dove si consuma meno, creata con tecnologie di base quali chip o fibre ottiche, che richiedono sempre meno potenza”, ha precisato Campoli.
Il cloud, infatti, negli ultimi mesi sembra aver assunto un ruolo strategico per il business in termini di flessibilità e velocità. “Siamo in un mondo in cui tutto ciò che può essere digitale deve necessariamente essere sfruttato per garantire agilità”, ha sottolineato Enrico Mercadante, Lead for Specialists Team Southern Europe and Innovation for Italy. Il ritmo del cambiamento all’interno delle organizzazioni, infatti, è destinato a crescere ulteriormente nel corso del 2022, poiché le aziende guardano all’innovazione non solo per sopravvivere, ma anche per evolvere. In tal senso, le applicazioni cloud native sono in grado di dare una spinta al business. “I sistemi basati sulla nuvola permettono di beneficiare della flessibilità e della velocità dei nuovi ambienti IT che si formano”, ha confermato Mercadante.
In questo scenario, se aumentano le connessioni e i dati, anche la sicurezza deve essere incrementata proporzionalmente. Secondo Fabio Florio, Business Development Manager & Innovation Center Leader di Cisco, “la sicurezza informatica dovrà essere un elemento imprescindibile di qualsiasi progetto di trasformazione digitale e di evoluzione dei servizi”. Tanto è vero che si prevede che il futuro dell’autenticazione sarà senza password: “L’accesso a sistemi, servizi e applicazioni sarà controllato attraverso parametri di identificazione e di comportamento”, ha spiegato il manager. Si evita in questo modo che i codici si perdano, vengano sottratti o si rivelino inefficaci e si potrà accedere attraverso altre chiavi di sicurezza o il riconoscimento biometrico.
Laureata magistrale in Comunicazione, Informazione, editoria, classe di laurea in Informazione e sistemi editoriali, Federica Biffi ha seguito corsi di storytelling, scrittura, narrazione. È appassionata di cinema e si interessa a tematiche riguardanti la sostenibilità, l’uguaglianza, l’inclusion e la diversity, anche in ambito digital e social, contribuendo a contenuti in siti web.
Ha lavorato nell’ambito della comunicazione e collabora con la casa editrice ESTE come editor e redattrice.
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