Stessa storia, stesso posto, stesso bar (per la pausa pranzo)
Toccateci tutto, ma non la pausa pranzo. Secondo la ricerca dedicata alle abitudini alimentari dei lavoratori italiani realizzata da BVA Doxa per conto di Edenred Italia (e condotta su un campione di 1.000 lavoratori dipendenti presso aziende che erogano buoni pasto), il ristorante rimane la scelta preferita per il 90% degli italiani, mentre il 38% opta per la schiscetta fatta in casa. I risultati indicano che i buoni pasto sono uno strumento chiave per la pausa pranzo, utilizzati regolarmente dal 50% dei partecipanti e con una preferenza marcata per il formato digitale, soprattutto tra i giovani della Generazione Z, con il 75% degli intervistati che lo predilige.
Inoltre, sempre più persone stanno optando per il delivery, ordinando il cibo da consumare in ufficio. Secondo l’indagine, il 15% degli intervistati fa questa scelta, con notevoli differenze generazionali: il 25% della Gen Z contro appena l’8% dei Baby Boomer. Anche a livello geografico ci sono variazioni, con il 22% degli intervistati nel Sud che utilizza il delivery per pranzare in ufficio, rispetto al 10% del Centro.
Il ristorante? È sempre il solito
Durante la pausa pranzo metà delle persone opta sempre per lo stesso locale. Questa abitudine è diffusa tra tutte le generazioni e in tutte le aree geografiche. La fedeltà al medesimo locale, o a pochi preferiti, è alta: quasi il 50% del campione ha una routine nel luogo scelto per il pranzo. Tra i piatti più popolari (scelti dalla metà degli intervistati) ci sono pizza, pasta, panini, piadine, toast e insalatone. In generale, circa il 60% dei lavoratori consuma spesso primi piatti, verdure e carne, mentre il 40% gradisce anche piatti etnici come poke (15%), sushi (11%) e kebab (10%). La cucina italiana è preferita dal 90% dei dipendenti, mentre il 66% apprezza anche la cucina asiatica (soprattutto quella giapponese e cinese) e il 30% anche quella messicana, il fast food e greca.
La pausa pranzo è un momento sociale per il 90% dei dipendenti, spesso trascorso con colleghi (60%), in gruppi di due o tre (53%). Durante il pasto si discute di argomenti personali come hobby, sport e tempo libero (56%), lavoro (54%), viaggi e vacanze (49%), e anche di programmi TV, cinema e serie TV (36%). L’orario più comune per la pausa pranzo è alle 13:00 e la sua durata media, secondo il campione, è di 45 minuti.
Schiscetta significa pasta
Secondo l’analisi il 42% degli intervistati nel Sud afferma di portarsi spesso il cibo da casa durante la pausa pranzo (35% nel Nord Est). Tra le diverse generazioni, sono i millennial ad adottare più frequentemente questa soluzione, con il 45% dei partecipanti (rispetto al 30% dei Baby Boomer). Per l’82% di coloro che utilizzano la schiscetta, la sua preparazione è un impegno quotidiano che inizia con l’acquisto dei prodotti da cucinare, mentre il restante 18% preferisce utilizzare ingredienti già presenti in frigorifero. La maggior parte degli intervistati sceglie il supermercato in modo limitato, optando per lo stesso negozio o al massimo due o tre di fiducia. La ricerca di prodotti specifici è più frequente tra i millennial e la Gen Z, con il 90% che lo fa regolarmente, rispetto al 70% di Gen X e Baby Boomer.
Per l’80% degli intervistati il cibo portato al lavoro è preparato dalla stessa persona che lo consumerà, con una preferenza marcata per primi piatti come la pasta (80%), anche se vi è una differenza di genere: la pasta è la scelta preferita dal 46% degli uomini, mentre solo dal 34% delle donne. Altre opzioni comuni includono verdure (preferite dal 61% delle donne e dal 53% degli uomini), toast o panini e piatti di carne, specialmente pollo, portati in ufficio da 4 intervistati su 10.
Classe 1996, Martina Midolo è giornalista pubblicista e si occupa di social media. Scrive di cronaca locale e, con ESTE, ha potuto approfondire il mondo della cultura d’impresa: nel raccontare di business, welfare e tecnologie punta a far emergere l’aspetto umano e culturale del lavoro.
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