Smart_working_skilla

Sviluppare relazioni di qualità per lo Smart working

Sono un imprenditore che offre a tutti i collaboratori di Skilla, oltre 70 persone, la possibilità di lavorare da casa in full Smart working. Prima della pandemia, già offrivamo la possibilità di lavorare in questa modalità per due giorni a settimana; dal 2020, diamo la possibilità di farlo per il tempo che si desidera, con l’obbligo di venire in ufficio solo quattro volte all’anno. Tornerei indietro? Assolutamente no.

Molti contrari allo Smart working affermano che il lavoro è fatto di relazioni: sono assolutamente d’accordo, ma credo che questa sia una riflessione da approfondire. La storia ha dimostrato come tantissimi progetti rivoluzionari – in particolare nel mondo dell’open source come Wikipedia, gli Rss, e Linux – sono stati costruiti da persone che non si sono mai incontrate. Sarebbe riduttivo non riconoscere queste community come veri team che probabilmente si sentono più attaccati al gruppo online che non all’azienda per la quale lavorano ogni giorno. La collaborazione a distanza può essere altrettanto efficace e creare legami forti tra i membri.

Un altro aspetto da approfondire sullo Smart working riguarda la qualità delle relazioni: si potrebbe riflettere se la routine quotidiana dell’ufficio – con le sue riunioni continue a distanza e alcune dinamiche interpersonali non sempre sane – risponda davvero alle esigenze delle persone o se ci siano modi alternativi per costruire relazioni di vero valore sul luogo lavoro, indipendentemente dalla presenza fisica. Inoltre, è interessante notare l’alta richiesta per le posizioni che offrono lavoro completamente da remoto; è questo un segnale che molti professionisti cercano attivamente la flessibilità.

Infine, spesso contro lo Smart working si prendono in considerazione le scelte di alcune grandi aziende nella Silicon Valley che hanno deciso di revocarlo. Raramente si cita che queste decisioni siano guidate da motivi di real estate e un modo nuovo per gestire gli esuberi. Questi orientamenti spesso sono stati associati a tagli verticali fatti contemporaneamente alla decisione sull’assetto organizzativo del lavoro.

Dal full remote non si torna indietro

Complessivamente, quando penso all’importanza delle relazioni sul luogo di lavoro, non mi chiedo se lo Smart working sia deleterio per le relazioni. Ciò che penso è che le aziende dovrebbero chiedersi che cosa devono fare per creare momenti in cui le persone possano sviluppare relazioni profonde e di grande qualità. Andare in ufficio tutti i giorni – o anche solo tre giorni a settimana – affrontando ore di traffico, sedersi alla scrivania, aprire il Pc e iniziare una video call non credo che sia la soluzione. Pur essendo convinto dei benefici del lavoro da remoto, riconosco che non è una soluzione universale adatta a ogni situazione o azienda.

Quello che posso dire è che in Skilla funziona. Organizziamo almeno quattro momenti all’anno in cui tutta l’azienda e i team si ritrovano in presenza in ufficio o in posti suggestivi. In questi momenti, l’obiettivo è ritrovarsi e trascorrere intense occasioni di scambio e di relazioni profonde che le persone possono ricordarsi per tutta la vita. Lo Smart working va gestito: tutti possono liberamente venire in ufficio o richiedere di avere una postazione in un coworking nella città in cui lavorano. Naturalmente, è un processo che merita attenzione a partire dalle selezioni, perché non tutte le persone sono adatte a questo stile di lavoro. Ci ritroviamo online con tutta l’azienda per 30 minuti ogni settimana e ogni team presenta un progetto a turno. Alcuni momenti di scambio informale che avvengono in ufficio, se sei un’azienda full remote, devono invece essere pianificati e gestiti dai leader. Inoltre, misuriamo il livello di engagement e di soddisfazione delle persone, per assicurarci che il modello continui a funzionare nel tempo.

Che vantaggi ha avuto per noi? Non abbiamo problemi a trovare risorse: da quando abbiamo inserito la dicitura di “lavoro full remote” nel titolo dell’annuncio, abbiamo moltiplicato fino a otto volte il numero di candidature ricevute. Ogni volta che incontriamo le nostre persone, ci sorprendiamo dell’attaccamento all’azienda e del sentirsi parte di un progetto e di una comunità. Da oltre tre anni non abbiamo avuto neppure una dimissione volontaria e abbiamo aumentato la produttività aziendale. Non so se tutte le aziende otterranno questi enormi vantaggi, ma noi non torneremo indietro.

Nel tempo, abbiamo comunque dovuto gestire alcune criticità: per esempio, abbiamo visto svilupparsi un grande attaccamento ai team prima che all’azienda e anche questo aspetto è stato gestito con una serie di iniziative. Ogni tanto qualcuno ci dice che il lavoro da casa inizia a diventare pesante per questioni familiari; in questo caso ci attiviamo subito per cercare un co-working. In generale, non abbiamo visto un deterioramento nella qualità delle relazioni, piuttosto abbiamo evidenziato un attaccamento all’azienda senza precedenti. Invece che concentrarci sull’adozione o meno dello Smart working, le aziende dovrebbero chiedersi come creare momenti per sviluppare relazioni di qualità.

work life balance, Smart working, benessere aziendale


Federico Amicucci

Federico Amicucci

Laureato in Psicologia, si è poi specializzato in Assessment e Development di capacità comportamentali e in General Management alla Bocconi. Tra il 2011 e 2012, attraverso il progetto Internet Saloon ha formato in aula 1500 persone all’utilizzo del web e del computer. Nel 2012 ha fondato il progetto Netwill, per aiutare le organizzazioni a familiarizzare con la tecnologia attraverso percorsi di Reverse Mentoring. Tra il 2013 e il 2016 è stato consulente di digital marketing per diverse PMI italiane e ha supportato Ideamanagement Human Capital nella comunicazione online e nella digitalizzazione dei servizi di Assessment e Development. Tra il 2015 e il 2020 è stato socio della startup Apropositodime. Nel 2016 è entrato in Skilla specializzandosi nel mercato e nelle soluzioni di digital learning, dove ha progettato percorsi eLearning e ha curato le soluzioni di Reskilling e si è dedicato alla diffusione delle competenze digitali per grandi organizzazioni. Nel 2019, ha iniziato il progetto di internazionalizzazione. Oggi in Skilla come Co-CEO si occupa della Direzione Commerciale.

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