È (ri)nato un papà
Ore 00.17. Suona il telefono. La voce che risponde è calda, ma decisa. Ci siamo, è ora. Anche se poi ci vorranno più di due ore prima che Viola nasca. Ho dormito appena 17 minuti e me ne ricorderò per sempre: ancora oggi a distanza di oltre sei anni (tre nell’originale, nda) lo racconto, fiero di questa prima, piccola assunzione di responsabilità nei confronti di mia figlia.
Sono diventato...