Toh, chi lavora in Smart working si sente meno coinvolto
Organizzare, prima dell’inizio delle riunioni online, brevi momenti (10-15 minuti) in cui le persone che lavorano da remoto e quelle che lavorano in presenza possano parlare tra loro di argomenti non legati all’attività lavorativa, può essere un valido strumento per contrastare l’isolamento di chi lavora in Smart working, aumentando, allo stesso tempo, la coesione del team aziendale e, di conseguenza, la produttività. Secondo una survey realizzata dal Massachusetts Institute of Technology (MIT) – dal 2022 la casa editrice ESTE, editore anche del nostro quotidiano, pubblica in Italia la rivista MIT Sloan Management Review Italia – citata in un articolo della testata HR Morning il 22% dei dipendenti spesso di sente eccessivamente isolato quando lavora da casa e soffre la mancanza di un confronto con i colleghi.
Avere un confronto con persone in presenza, infatti, è un fattore chiave per il benessere lavorativo delle persone. A dimostrarlo è anche un recente studio neuroscientifico secondo cui soltanto le interazioni in presenza attivano una buona sincronizzazione neurale, ovvero il dialogo efficace tra aree cerebrali diverse, che è necessaria per ottenere una comunicazione umana ottimale e creare fiducia nelle persone. Le interazioni virtuali, invece, sono molto meno efficaci e possono portare a reti di collaborazione non efficienti, isolamento sociale e professionale. Tutto ciò fa sì che le persone abbiano un ridotto senso di appartenenza alla propria organizzazione e tendano a lavorare meno.
Organizzare in modo mirato i momenti pre-riunione
Molte aziende hanno compreso l’importanza di ridurre il disagio di chi lavora da remoto. Per questo sono sempre più frequenti i momenti ricreativi che si svolgono prima delle riunioni online. Tuttavia queste brevi occasioni di confronto, per essere realmente efficaci, devono essere organizzate secondo regole precise, altrimenti rischiano di tradursi solo in una perdita di tempo. È quindi opportuno che siano moderate da un manager che aiuti le persone a conoscersi e a lavorare meglio insieme.
Ma come agire in concreto per rendere questi momenti di aggregazione efficaci? Una scelta utile è quella di affidare a qualcuno il compito di ‘rompere il ghiaccio’ con frasi volte a stimolare gli interventi dei colleghi, oppure sfruttare una piattaforma web che consenta di modificare spesso i gruppi senza schemi rigidi. Un’altra carta vincente è poi di puntare su persone che possano rivestire un ruolo di influencer, ovvero riescano a coinvolgere, con le loro opinioni, il resto delle persone. In sostanza l’obiettivo è guidare i gruppi nelle loro attività di aggregazione sociale, facendo sentire anche chi non lavora in presenza un elemento importante della vita aziendale.